Cassa integrazione: per la Uil “la malattia non è finita”

cassa integrazioneNel primo trimestre del 2015, le ore autorizzate di cassa integrazione sono scese in Abruzzo di più di 1/3 (-34,5%) rispetto al primo trimestre del 2014: sono questi i dati diffusi dalla Uil Abruzzo.
La discesa dipende anzitutto dal crollo della cassa in deroga: -86,3% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. Rispetto al mese di febbraio, il crollo della cassa in deroga è ancora più pronunciato: -93,1%. Questo crollo dipende dal fatto che il Governo ha deciso da tempo di indebolire lo strumento: con i pagamenti siamo fermi ad aprile 2014: non solo c’è il ritardo, ma ad oggi manca la copertura finanziaria; le autorizzazioni per il 2015 non potranno superare i 5 mesi in un anno. Difficile pensare che la fine della cassa integrazione in deroga corrisponda al ritorno al lavoro. Più probabile, purtroppo, che l’uscita dalla cassa in deroga sia solo un’uscita dal sussidio. Meno cassa in deroga uguale meno reddito, non più lavoro.
In confronto al dato nazionale, l’Abruzzo va per conto suo su quasi tutto. Scende la cassa, ma meno che in Italia; crolla la cassa in deroga, ma più che in Italia; cresce la cassa straordinaria, mentre scende in Italia; scende la cassa ordinaria, il doppio rispetto all’Italia.
Il Governo si propone nei prossimi decreti di delegati in attuazione del Jobs Act di ridurre durata e qualità di tutte le tipologie di cassa integrazione: scelta sbagliata e intempestiva che scassa un importante strumento di protezione sociale.
La Regione, con il fondo sociale ridotto ai minimi termini, ha scelto di non protestare per il taglio abnorme della dotazione di fondi strutturali europei subito dall’Abruzzo ed è ancora più inerme sul fronte delle politiche del lavoro. 

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