video » Cementificio: tempi lunghi per la delocalizzazione

CEMENTIFICIOSi prevedono tempi decisamente lunghi per la delocalizzazione del cementificio di Pescara. Stamani infatti si è riunita presso, l’assessorato regionale all’ambiente in Via Passo Lanciano a Pescara,  la Conferenza dei Servizi con tutti i rappresentanti degli Enti interessati per il rinnovo della concessione e la modifica dell’autorizzazione dello stabilimento che opera in via Raiale da oltre 50 anni. Ogg, infatti,i si sarebbe dovuto chiudere il procedimento di acquisizione dei pareri prima di assumere una qualsiasi decisione. I rappresentanti della Provincia di Pescara e dell’Arta si sono pronunciati a favore del cementificio in quano dai documenti prodotti non risultano violati i parametri imposti dalla legge in materia di emissioni inquinanti. Il comune invece, con l’assessore all’Ambiente Isabella Del Trecco ha ribadito il suo giudizio contrario. Al termine dei lavori, il Dirigente regionale del Settore Ambiente, Franco Gerardini, ha ufficializzato che il tavolo tecnico ha concesso 30 giorni di tempo, dalla consegna dei verbali, prima di emettere il provvedimento. Presenti alla riunione anche i vertici della Sacci Spa i quali hanno ribadito che lo stabilimento di Via Raiale rispetta tutti i parametri relativi alle emissioni inquinanti e che comunque, in relazione ai pareri espressi dagli enti coinvolti, si riserva di presentare delle osservazioni sulle proposte di prescrizione che vanno al di la dei limiti normativi. Dopo una storia di cessioni societarie, il cementificio è diventato di proprietà della SACCI, la Società per Azioni Centrale Cementerie Italiane. Lo stabilimento, però non ha ricevuto dal Comune l’autorizzazione integrata ambientale, necessaria per proseguire la produzione e soprattutto per avere il permesso di ampliare lo stabilimento. Il comune come è noto da mesi ha pronunciato un no seco attraverso un provvedimento di giunta con il quale richiede alla stessa Regione di attivare, per quanto di sua competenza, le procedure per la delocalizzazione definitiva dello stabilimento al di fuori della città”. L’impianto della Sacci aveva di recente fatto domanda per potersi ampliare, aggiungendo un impianto di smaltimento e incenerimento rifiuti, anche quelli classificati come pericolosi. Ma la pratica sembra destinata a non avere nessun seguito. Il cementificio sorge su un’area di futuro sviluppo urbano, che ospita il Parco Fluviale e la Città della Musica e prevede altro verde, nuove realizzazioni in vetro e acciaio, parcheggi, servizi, scuole. Un dato è certo, che a causa della crisi, per tutto l’anno in corso l’attività di produzione sarà pressoché nulla in quanto i lavoratori del cementificio sono in CIG fino al prossimo mese di novembre a causa della crisi del comparto edilizio.


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