Continuano le polemiche e le prese di posizione contro la realizzazione della centrale a biomasse nel nucleo industriale di Bazzano. Dopo gli interventi, nei giorni scorsi, di alcuni amministratori del Pd, a ribadire il no alla realizzazione dell’impianto è questa volta Rifondazione Comunista attraverso il Presidente della Commissione ambiente e territorio del Comune dell’Aquila Enrico Perilli ed il segretario provinciale Marola. “Le motivazioni – sottolineano – sono le stesse per cui il Consiglio Comunale dell’Aquila si è espresso contro la realizzazione della centrale: per la non congruità dell’impianto con la natura artigianale e commerciale del nucleo industriale con sedi istituzionali ed uffici, e perché l’approvvigionamento delle biomasse in un raggio di 70 km risulta essere problematico in quanto non vi potrà essere negli anni la quantità di legnatico necessario a sostenere l’impianto”. “Non è questo lo sviluppo capace di qualificare il nostro territorio votato alla qualità ambientale” – aggiungono i due esponenti di Rifondazione – che chiedono al Consiglio regionale di bloccare la realizzazione dell’opera. Blocco chiesto anche dai cittadini del comprensorio riuniti nel “Comitato No Biomasse” e per il quale pende un ricorso al TAR la cui discussione inizierà il prossimo 6 novembre. Intanto uno studio dell’Università dell’Aquila pubblicato lo scorso anno sulla rivista “Atmospheric Environment sostiene che “l’impatto della centrale a biomasse della Futuris sui livelli di inquinamento locali potrebbe essere molto più alto di quello indicato dalla stessa azienda nella valutazione presentata agli enti locali, soprattutto per quel che riguarda le emissioni di diossido d’azoto, un gas che ha effetti nocivi sull’apparato respiratorio”.

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