video » Cgil: “A L’Aquila vogliamo trasparenza nella ricostruzione e sicurezza nei cantieri”

cantiereLe norme ci sono, sia quelle contrattuali che legislative, che consentirebbero la trasparenza nei pagamenti dei lavori di ricostruzione, la sicurezza nei cantieri, l’obbligo di versamento della Cassa edile, la sistemazione alloggiativa per gli operai. Ciò che manca, per la CGIL, è la loro applicazione. I rappresentanti locali del sindacato hanno ricordato i dati: l’aumento dei contratti a tempo determinato del 30 per cento, con i contratti part-time, a tempo determinato e interinali che rappresentano il 40 per cento del totale. Il 48 per cento degli operai risiede fuori provincia. Le imprese con sede legale fuori provincia sono passate dal 33 per cento del settembre 2012 a quasi il 50 nel marzo di quest’anno.
I sindacati chiedono la convocazione di un incontro con le istituzioni locali, gli uffici per la ricostruzione e le associazioni datoriali, per l’applicazione delle norme per la trasparenza nella ricostruzione e la sicurezza dei lavoratori. Il segretario provinciale Umberto Trasatti ha poi ricordato i dati dell’occupazione nell’edilizia. “In quello che dovrebbe essere il più grande cantiere d’Europa, a fronte di stime per l’occupazione di 18mila operai, oggi ne sono occupati meno di 8mila. Noi – ha sottolineato – pretendiamo le risorse per la costruzione. In assenza di fondi – ha concluso – CGIL, CISL e UIL sono pronte alla mobilitazione generale”.


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