“Dopo ben due petizioni popolari  già spedite alle Autorità competenti con tanto di firme dei cittadini di Chieti residenti in palazzine ATER di Via Sallustio, a Chieti Alta, ed in Via Salvo D’Acquisto, a Chieti Scalo, a tutt’oggi non abbiamo ricevuto nemmeno un segnale di interessamento da parte di chi dovendo, per ruolo e competenze, avrebbe potuto evitare disagi e disservizi che vanno avanti ormai da anni nella più completa indifferenza di tutti”. Così il Capogruppo dell’ UDC al Comune di Chieti, Mario De Lio, da mesi alle prese con una battaglia che sta cercando di dar voce ai cittadini residenti in case popolari “completamente abbandonate nel degrado e nell’insicurezza”. Era il 18 dicembre scorso quando con le nostre telecamere siamo entrati in alcuni appartamenti in particolare della zona dello scalo: abbiamo filmato crepe nei muri larghe anche 10 centimetri, vistose e maleodoranti infiltrazioni nelle stanze e nei garages, scale condominiali ricoperte di detriti che vengono giù come polvere e nel vano caldaia uno spaventoso livello di fango arrivato, con l’ultima ondata di pioggia, fino a minacciare i quadri elettrici. E poi ancora, muri condominiali crollati sulle auto in sosta ed evidenti segni di non manutenzione nemmeno ordinaria: ” Qualcuno dimentica- polemizza De Lio – che queste case devono essere manutenute e rese vivibili dall’Ater specie considerando che in molte di queste famiglie non rientra più neanche uno stipendio. Che fiducia possono avere i cittadini nelle Istituzioni – continua il consigliere in quota UDC- se a due settimane dalla consegna delle firme raccolte nessuno si è degnato di rispondere nemmeno con un semplice, ma cordiale e speranzoso “faremo del nostro meglio”?”. Di restare, tuttavia, in silenzio questi cittadini di Chieti non ci pensano affatto: “Adotteremo misure di protesta eclatanti – conclude De Lio- per far venire giù il muro di indifferenza che si è levato in barba alla sicurezza di queste famiglie e al loro sacrosanto diritto ad avere una casa degna di essere definita tale anzichè questi vergognosi tuguri insicuri, freddi e soprattutto pericolosi!”