La questione della soppressione del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Chieti è stata definitivamente ed unilateralmente risolta. In data odierna l’amministrazione della Difesa in persona del Direttore del Dipartimento di Medicina Legale di Chieti, nel corso di una riunione sindacale indetta per altre questioni, ha fornito alle OO.SS. l’informativa in base alla quale il DMML di Chieti, a seguito dei provvedimenti ordinativi dello Stato Maggiore dell’Esercito, è soppresso a decorrere dal 19 aprile p.v. (dopodomani). Il provvedimento prevede l’istituzione di un Nucleo Stralcio a far data dal successivo 20 aprile per attività di ordine amministrativo e una commissione medico legale straordinaria che avrà il compito di trattare le residuali pratiche pervenute al Dipartimento entro il 31 marzo 2013. Le competenze sanitarie e la trattazione delle pratiche medico legali a decorrere dal 01 aprile 2013 saranno demandate ad altre strutture militari secondo le indicazioni dei vertici della Difesa. In sintesi il Dipartimento di Chieti è stato soppresso in anticipo rispetto alla data prevista del 30 settembre 2013 e tutte le amministrazioni che usufruivano della struttura teatina dovranno inviare il proprio personale altrove. Le organizzazioni sindacali CGIL, CISL. UIL ed FLP in accordo con le RSU si sono da subito dichiarate assolutamente in disaccordo con le decisioni assunte, stigmatizzando il comportamento dell’amministrazione centrale sia riguardo al merito che al metodo utilizzato e riservandosi di attivare tutte le azioni necessarie al fine di tutelare gli interessi dei lavoratori. Per i sindacati “L’amministrazione militare conferma così il modo di operare adottato sin dall’inizio di questa dismissione fondandosi sull’assoluto decisionismo, sulla mancanza di comunicazione preventiva delle decisioni, sulla incapacità di valutare proposte alternative, sulla scarsa considerazione delle relazioni sindacali: tutto questo a discapito dei lavoratori che a due giorni dalla chiusura non hanno alcuna informazione circa il proprio immediato futuro lavorativo. Gli organi decisionali hanno adottato la stessa strategia impiegata nei teatri operativi dove c’è da fronteggiare il nemico: strategia basata sulla segretezza dei movimenti, sull’effetto sorpresa e sulla persecuzione degli obiettivi ad ogni costo. Unica differenza che in questa situazione di fronte avevano i propri dipendenti evidentemente ritenuti immeritevoli di qualsivoglia considerazione. Il Dipartimento Militare chiude il 19 aprile con gravi ripercussioni sulla vita lavorativa dei dipendenti, con disagio per le numerose amministrazioni che sino ad oggi hanno fruito dei servizi del Dipartimento di Chieti e con ennesimo impoverimento del tessuto socio-economico cittadino: i programmi della Difesa, per Chieti, prevedono che al 2018 la presenza delle installazioni dell’Esercito dovrà essere una pagina completamente bianca: il presente è fosco, il futuro, a quanto pare, ancora peggiore”.
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