Ballottaggio Chieti: E’ scontro sull’ospedale

ospedale chietiDue ore di colloquio tra Luigi Febo e Bruno Di Paolo, mentre, quasi in contemporanea, Di Primio annunciava pubblicamente che non avrebbe dato seguito a trattative per eventuali apparentamenti in vista del ballottaggio del 14 giugno. Praticamente impossibile stabilire quale dei due eventi sia consequenziale all’altro, sta di fatto che, con 7 punti percentuali da recuperare, più che legittima la corsa del centrosinistra e del suo candidato Febo agli apparentamenti. Dal canto suo, il sindaco uscente Di Primio, spiega, invece,  in una nota le sue ragioni: “Ho rispetto più che profondo dei miei candidati e di coloro i quali non entreranno in Consiglio Comunale ma ugualmente si sono impegnati a correre nella mia campagna elettorale – scrive Di Primio – Non intendo dividere i sacrifici fatti finora con chi al primo turno stava contro di noi.” E chi é contro Di Primio, dunque,  sta pensando ad una grande coalizione formata non solo da “Giustizia Sociale” di Di Paolo, il quale più che alla poltrona da presidente di Consiglio Comunale, ambisce alla condivisione di 10 punti programmatici per la città, ma anche, pare, con Roberto Dal Monte che pure aveva dichiarato ai microfoni di Rete8 di voler invitare i suoi elettori ad andare al mare il 14 giugno e con il poco più dell’1% di Donato Marcotullio; mentre si segnala una spaccatura nello schieramento di sinistra, con l’ex candidato sindaco Enrico Raimondi che intende, con coerenza, ribadire il suo no a Febo e la segreteria regionale di Sel, al contrario, che spingerebbe per un apparentamento formale. Tra le armi a disposizione gli inciampi di Di Primio, dal Sex gate dell’ex assessore D’Agostino all’inchiesta di Megalo 3;  Il tutto mentre il senatore di Forza Italia Fabrizio Di Stefano rende nota la risposta del Ministro della Salute Lorenzin alla propria interrogazione sul nuovo policlinico di Chieti annunciato da D’Alfonso in piena campagna elettorale, nessuno ok dal Ministero per l’ampliamento della struttura. “tutto falso! – replica il centrosinistra – il Ministero ha dato l’ok alla procedura di project financing, l’unico no all’ampliamento e alla sostituzione, soprattutto, del cemento impoverito é stato quello della Giunta Chiodi nel 2012”.  Alla faccia delle prime scaramucce, se questi sono i presupposti a Chieti andrà in scena una campagna elettorale particolarmente turbolenta.

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