Chieti: Ecco chi va in Consiglio Comunale: tutte le preferenze. Di Paolo lancia…segnali

Chieti Chiesa di San GiustinoChieti si prepara al ballottaggio del 14 giugno tra Umberto Di Primio e Luigi Febo. Mentre iniziano le “grandi manovre” per gli apparentamenti più o meno formali (i primi da ufficializzare entro domenica), si susseguono anche le ipotesi di ripartizione di seggi in Consiglio comunale in caso di vittoria dell’uno o dell’altro dei candidati. 18 più il Sindaco saranno i consiglieri spettanti alla maggioranza, 14 quelli delle opposizioni, tra cui il candidato sconfitto.
Se non vi saranno gli apparentamenti (che hanno escluso categoricamente), il Movimento 5 stelle avrà due seggi: il candidato sindaco Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo, mentre è comunque eletto anche il candidato sindaco della sinistra Enrico Raimondi.
Anche il corteggiatissimo Bruno Di Paolo sarà comunque eletto, ma il numero di seggi in Consiglio potrebbe crescere a due in caso di vittoria di Di Primio, e ancor di più nel caso di apparentamento con uno dei due candidati al ballottaggio.

LE POSSIBILI MAGGIORANZE (senza apparentamenti)

Se vincesse Di Primio a Forza Italia spetterebbero 6 seggi, 5 al NCD, 4 a Identità Teatina, 3 all’UDC.
Se vincesse Febo 10 seggi al PD, 4 alla lista Chieti per Chieti, 2 al Centro Democratico, uno a Chieti Domani e Uniti per Febo. 

DI PAOLO LANCIA …SEGNALI: Il giorno dopo gli scrutini per le Amministrative a Chieti la Lista Civica “Giustizia Sociale”, ma soprattutto il suo leader Bruno Di Paolo, si godono l’ottimo risultato: la sua piccola coalizione formata da “Giustizia Sociale” e da altre due liste, ha ottenuto, tolti i due principali schieramenti, il miglior risultato, secondo solo al Movimento 5 Stelle, ed avanti di quasi tre punti percentuali, alla Sinistra di Enrico Raimondi. Un 8,58% che gli da un potere contrattuale importantissimo in vista degli apparentamenti da siglare entro sabato. Di Paolo, dunque, come una donna bella e desiderata che preferisce non concedersi, ma che lancia comunque ammiccamenti a destra, verso il sindaco uscente Di Primio, e a sinistra, verso lo sfidante Luigi Febo. Smentisce contatti con il Presidente della Regione D’Alfonso, parla di scambi di cortesia e di rancori ormai sotterrati con il suo ex alleato Di Primio e rimanda tutti a sabato quando svelerà da chi accetterà una rosa, intanto domani sera riunione con tutti i suoi candidati, ufficialmente solo per una serena analisi del voto: “Non ho ricevuto telefonate da D’Alfonso e nemmeno io l’ho chiamato – precisa Di Paolo – Di Primio mi ha chiamato per farmi i complimenti che ho ricambiato, ma é ancora presto per trarre conclusioni, voglio prima capire chi tra Di Primio e Febo ha più a cuore il bene di questa città e quanto i loro programmi possono coincidere con i nostri.” Di Paolo, dunque, nell’invidiabile posizione di dettare qualche importante condizione, ma senza spirito di vendetta nei confronti di Di Primio che lo licenziò da vice sindaco: “I fatti personali sono una cosa, l’interesse per la città é un’altra, in politica i rancori non servono, serve un programma credibile a concreto, vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni, comunque sia non scioglierò le riserve prima di sabato, giorno ultimo per ufficializzare gli apparentamenti.”

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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