Alessandro Giardinelli, Luigi Febo e Marco Marino da un lato, l’uscente sindaco Di Primio, Mauro Febbo e qualche altro nome in quota centrodestra dall’altro. Aggiungiamo Bruno Di Paolo e un nome tra i grillini teatini ed ecco a voi  il non chiarissimo panorama elettorale alla vigilia delle elezioni di marzo a Chieti. Tira aria di primarie in entrambi gli schieramenti principali, ma se in quota Pd il ricorso al voto popolare prima del segreto dell’urna ufficiale è ormai un meccanismo rodato e condiviso, non altrettanto si può dire per il centrodestra. Il sindaco uscente Di Primio prova a puntare i piedi dichiarando, ormai a giorni alterni, di non comprendere il senso delle primarie essendoci lui come  “ricandidato naturale”; Febbo dal canto suo va avanti a testa bassa definendo le primarie un atto di democrazia dal peso elettorale specifico. Qualcuno si lancia in interpretazioni di dottrina della politica leggendo tra le righe una vero e proprio braccio di ferro tra il NCD di Alfano, e di Di Primio, e Forza Italia di Febbo: volendo passare poi il tutto ancora di più sotto il microscopio della politica come non far entrare nelle valutazioni pre elettorali anche il mai placato scontro, tutto interno a Forza Italia, tra Mauro Febbo e il coordinatore Pagano reo di non coinvolgere la base del partito nelle scelte più significative, con ciò che questo avrebbe comportato in termini di sonore sconfitte recentemente incassate dal partito di Berlusconi in Abruzzo. Certamente non manca chi, invece, vede nel vivace “dibattito” Febbo-Di Primio attriti squisitamente personali più che partitici. La cosa certa è che le elezioni di marzo 2015 non sono poi così lontane come sembrerebbe: lo sa bene il centrosinistra teatino che li sta riscaldando già da settimane i motori per le primarie con la ormai solita curiosità di chi guarda anche molto alla cosiddetta società civile così come a partiti ” vicini” per tradizione ed elettorato. Lo sanno bene i grillini già al lavoro sul programma elettorale: da cucire, all’ultimo istante, addosso a questo o quel nome poco cambia. Lo sanno bene i cittadini che sperano di poterci capire qualcosa in più il prima possibile.