CHIETI – Purtoppo ha tutto il sapore della tipica storia di opere pubbliche all’italiana: un amministrazione affida , dopo apposito bando di gara regolarmente vinto, un’opera importante e la ditta aggiudicatrice prima rallenta i tempi di esecuzione e poi, dichiarata fallita, abbandona per giunta nel degrado circa 2 milioni di euro di opera pubblica. Il comune in questione è quello di Chieti, l’opera è il ben noto doppio ascensore che avrebbe, dovrà speriamo!, collegare il terminal bus con relativo parcheggio di auto private con Largo Costantino Barbella ossia il cuore della città alta. Circa 2 mln di euro per un’opera strategica secondo l’allora giunta di centrosnistra guidata da Francesco Ricci, opera ferma da oltre un anno e per il cui tunnel davvero non sembra intravedersi la luce, ossia l’ultimazione con relativa riconsegna alla città ancor prima che all’amministrazione comunale.Oggi con le nostre telecamere siamo entrati nel cuore del cantiere costatando, purtoppo, quanto è stato saccheggiato da ladri che facilmente hanno potuto introdursi ovunque e questo fino a quando l’assessorato ai lavori pubbici, guidato da Mario Colantonio, non ha predisposto la messa in sicurezza e sorveglianza dell’intero cantiere pochi giorni fa.”Ultimare l’opera ad oggi ha un costo di 250 mila euro – ci spiega l’assessore – che in tempi di magra e crisi ci si domanda dove rintracciare in casse comunali già ridortte alla fame!”. Staremo a vedere diciamo noi, sperando solo che quella che questa mattina ci si è mostrata come l’ennesima cattedrale nel deserto non resti tale e venga, il prima possibile, ultimata e resa usufuibile.
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