CHIETI – Ecco quel che resta della quercia secolare di via dei Marsi a Chieti, zona Tricalle: qualche moncone di legno, rami rotti, un’esplosione di foglie inerti alla mercé del vento e colonie di cicale sfrattate senza preavviso.
Si è conclusa così la storia secolare della quercia di via dei Marsi, abbattuta ieri sera dai Vigili del Fuoco di Chieti, dopo il sopralluogo pomeridiano effettuato dai tecnici del comune, della Forestale e dagli stessi vigili che ne hanno decretato la pericolosità. Il vetusto albero insisteva infatti su un’area in cui una locale ditta di costruzioni sta realizzando un complesso residenziale; a seguito dei lavori di scavo effettuati sul terreno, l’apparato radicale della quercia sembrerebbe esser stato danneggiato, compromettendo inevitabilmente la stabilità dell’albero, tanto che dopo il sopralluogo non si è potuto far altro che procedere al taglio della malcapitata quercia, inclinata al punto da far presumere una pericolosa caduta su via dei Marsi. Inutile l’indignazione dei cittadini e degli ambientalisti e inutile anche il dispiacere di chi non ha potuto far altro che procedere all’abbattimento dell’albero; tra questi anche Mario Colantonio, assessore comunale di Chieti ai lavori pubblici che, dispiacere a parte, non ha potuto far altro che far chiudere via dei Marsi e deviare il traffico per permettere l’operazione del taglio effettuata poi dai vigili del fuoco.
“Non abbiamo perso solo una quercia”, ha ricordato Nicoletta Di Francesco, presidente del Wwf di Chieti. “Ogni volta che si taglia un albero perdiamo un filtro atmosferico, perché le piante, oltre a produrre ossigeno, trattengono le micropolveri e l’acqua delle precipitazioni, favorendo il drenaggio del terreno”.
Oltre al danno, insomma, anche la beffa, perché ora la legna della sventurata quercia sarà recuperata dalla ditta di costruzione che, a quanto pare, ne sarà anche beneficiaria.

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