Chiude la banca del Polo elettronico aquilano

polo elettronico aquilaBanche: dopo 40 anni di attività, chiude i battenti l’agenzia Bper del Polo elettronico aquilano.
La comuinicazione, inviata da Gino Mattuccilli, della Fim-Cisl dell’Aquila, evidenzia “l’ennesimo scippo ai danni della città e, in particolare, dei lavoratori ex-Italtel”. Attualmente, fa notare Mattuccilli, la filiale dell’ex polo elettronico conta più di mille correntisti, quasi tutti lavoratori della zona. “Non si comprende pertanto la decisione della Bper, in un momento in cui lo stabilimento si appresta a riprendere attività industriali significative con il progetto dell’Accord Phoenix. La filiale ex Carispaq del polo elettronico fu voluta fortemente dall’amministrazione comunale di allora e dall’intero consiglio comunale, per dare un segnale concreto di presenza e vicinanza dell’istituto di credito, allora aquilano, alla città e ai lavoratori”. Nel 2009, ricorda ancora la Fim-Cisl, ha chiuso i battenti la filiale Bper di via Pile, accorpata all’agenzia 5. La scelta della Bper, che ormai ha testa e cuore solo in Emilia Romagna, è l’ennesima dimostrazione della scarsa attenzione che questa banca riserva al territorio: un istituto di credito non più identificabile, per scelte e linee di indirizzo, come banca di riferimento per le imprese, i lavoratori e l’intera città. Chiediamo – conclude Mattuccilli -l’intervento immediato, come accaduto 40 anni fa, di tutte le istituzioni, in primis il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, il consiglio comunale, il vice presidente della Regione, Giovanni Lolli, la senatrice, Stefania Pezzopane, il consigliere regionale, Pierpaolo Pietrucci e tutti i rappresentanti politici locali, nell’intento di far recedere la Bper da tale, dannosa, decisione fortemente penalizzante per un comprensorio gia’ in evidente difficolta’ economico-finanziaria”. 

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