Cinese condannato a 5 anni, aggredì una connazionale

A giustiziaUn giovane cinese, residente in Abruzzo, in 1° grado è stato condannato a cinque anni di reclusione e a 800 euro di multa, per violenze ai danni di una connazionale residente in provincia di Pescara. Ye 
Xuechang, nel dicembre del 2008, si introdusse all’interno dell’abitazione della donna e incurante della presenza dei figli della stessa, la colpì ad un braccio con una bottiglia, miinacciando l’intera famiglia con un coltello. Stando alla testimonianza fornita dalla figlia della donna, oggi 21enne, l’aggressore è il figlio dell’ex datore di lavoro della madre. Il giovane si presentò presso l’abitazione della donna, a Città Sant’Angelo, in compagnia di altre tre o quattro persone che non è stato possibile identificare. Già in precedenza la donna, che nel frattempo è deceduta per cause naturali, sarebbe stata minacciata. Il suo aggressore, infatti, pretendeva che tornasse a lavorare nell’azienda del padre senza compenso: l’uomo, infatti, l’avrebbe aiutata a ottenere il permesso di soggiorno e in cambio la donna avrebbe dovuto lavorare gratis per lui. Il pubblico ministero aveva chiesto otto anni di carcere per Ye Xuechang e cinque anni per una sua connazionale, accusata di aver partecipato alla spedizione punitiva, mentre l’avvocato d’ufficio dei due cinesi, Alessandro Pomante, aveva chiesto l’assoluzione o, in alternativa, il minimo della pena. Il giudice Angelo Zaccagnini ha condannato Ye Xuechang a cinque anni e ha assolto la donna. Tra novanta giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza. 

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