E’ ancora mistero sull’identità del corpo trovato carbonizzato il 29 aprile scorso all’interno di un auto a Città Sant’Angelo. Mentre si attendono risposte dallle analisi scientifiche spunta una lettera che potrebbe aiutare gli investigatori nelle indagini. Ci vorranno almeno altri due mesi prima di sapere la verità ed accertare se il cadavere sia quello di una trentacinquenne di cui si sono perse le tracce proprio quel giorno. La scorsa settimana, nell’ambito delle indagini dei carabinieri, è stato prelevato dai genitori della donna scomparsa . Un campione di Dna che dovrà essere comparato con quello del corpo carbonizzato trovato all’interno dalla Fiat Panda distrutta dal rogo in una strada di campagna lungo via Fonte Locca . Per questo accertamento saranno necessari 60 giorni. Le indagini proseguono anche se non avendo più notizie della donna intestataria di quell’auto si temere che all’interno della vettura ci fosse proprio lei che stava attraversando un periodo difficile e soffriva di stati ansiosi per i quali era stata più volte ricoverata in ospedale. Quel malessere lo ha descritto in una lettera inviata al padre in cu,i pur non manifestando la volontà a togliersi la vita, raccontava sbagli ed errori commessi di cui si era pentita.