Nell’ambito di una inchiesta su presunti finanziamenti illeciti della Banca Popolare di Milano sono stati perquisiti uffici e abitazione di Camillo Colella il patron della “Santa Croce” di Canistro. L’imprenditore sarebbe accusato dai PM milanesi di aver versato una tangente da 700mila euro per ottenere un investimento su un fondo immobiliare. Secondo il legale di Colella si sarebbe di fronte ad un equivoco, e la posizione del suo assistito verrà chiarita presto». L’operazione è scattata nel pieno della campagna elettorale in cui Colella è candidato alla presidenza della Regione Molise. Inoltre in queste settimane è a un momento delicato la vertenza delle acque “Santa Croce” di Canistro con lo stato di crisi e posti di lavoro a rischio.