La legge n. 392 del 24 aprile 1941 dispone che ai Comuni sedi di Uffici giudiziari debba essere corrisposto dallo Stato un contributo annuo per tutte le spese necessarie per i locali ad uso degli Uffici giudiziari, nonché per le sedi distaccate di Pretura, comprese le spese per i registri e gli oggetti di cancelleria. La teoria tuttavia è ben lungi dall’attuazione pratica, prevista dalla legge.
“Come possiamo pretendere che la giustizia sia più celere ed efficiente se lo Stato non paga?” La denuncia è a firma di Andrea Colletti, deputato del Movimento 5 Stelle che rende noto che “il Ministero della Giustizia non ha corrisposto i rimborsi negli anni 2012 e 2013 (per un ammontare rispettivamente di 2.913.983,70 euro e 3.250.681,61 euro) e li ha corrisposti, solo parzialmente, nel 2011, con un ammanco di 1.759.276,55 euro. Una domanda viene spontanea: perché il Comune di Pescara non ha avviato delle concrete azioni per ricevere tali pagamenti, considerato che Comune e Governo fanno parte dello stesso schieramento politico? Magari, con i pagamenti, avremmo impedito l’incredibile innalzamento delle tasse comunali operato dal Sindaco Alessandrini”, conclude il deputato Colletti nella sua nota.
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