Sono 1.328 i comuni italiani campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, un numero pari al 16% dei comuni d’Italia, per un totale di 7,8 milioni di cittadini interessati. I dati sono stati diffusi nell’ambito della premiazione della XXI edizione di Comuni Ricicloni, l’iniziativa di Legambiente realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Durante la cerimonia, che si è svolta a Roma, è emerso che il 13,7% della popolazione nazionale differenzia i rifiuti, alimentando così l’industria del riciclo e la Green Economy (oltre 150 mila posti di lavoro). In Abruzzo i comuni che si sono distinti nel dire addio al cassonetto sono stati 18, ma nessun capoluogo di provincia. Gli unici tre comuni al di sopra dei 10 mila abitanti sono: Cepagatti, Avezzano e Alba Adriatica.
Per accedere alle classifiche i comuni devono aver raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata. La graduatoria comprende anche l’indice di buona gestione dei rifiuti urbani: quest’anno per la prima volta i “primi della classe” sono almeno uno per ogni regione d’Italia, con l’unica eccezione della Valle d’Aosta, che non ha neanche un comune virtuoso. L’indice di efficienza della raccolta differenziata dei comuni abruzzesi premiati è pari al 50,10 per Cepagatti, 48,34 per Avezzano e 39,19 per Alba Adriatica. Sono 15 i comuni al di sotto dei 10 mila abitanti ad avere avuto questo il riconoscimento: Palena (con un indice pari a 68,06); Pratola Peligna (61,50); Torano Nuovo (60,08); Scafa (59,77); Raiano (53,36); Archi (52,83); Poggiofiorito (52,69); Crecchio (52,31); Tossicia (51,97); Orsogna (47,17); Fara San Martino (47,17); San Vito Chietino (45,96); Popoli (40,61) e Castel di Ieri (39,05).
La classifica di quest’anno evidenzia il lento spostamento al centro sud della distribuzione geografica dei “ricicloni”, ancora saldamente insediata nel Nord Est (Veneto, Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige). In particolare grazie alla crescita dei comuni marchigiani, che hanno applicato il porta a porta e che usufruiscono degli sconti per lo smaltimento in discarica in base alle performance di differenziata. La seconda novità è la crescita del comune di Milano: sfiora nel 2013 il 50% di differenziata. Con oltre un milione di abitanti serviti dal porta a porta, è la prima in Italia e la seconda in Europa dopo Vienna”.
Anche quest’anno oltre ai comuni ricicloni sono stati individuati i Comuni rifiuti free, cioè quelli che sono riusciti a ridurre del 90% circa la quantità di rifiuti da smaltire. Sono circa 300 quelli che nel corso del 2013 hanno prodotto meno di 75kg a testa di rifiuto secco indifferenziato, mentre la produzione media pro capite nazionale si aggira sui 550 chili annui. Le ricette sono: la raccolta “porta a porta”, la modalità di tariffazione del servizio (due terzi applicano la tariffa puntuale), la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una comunicazione efficace e con politiche di prezzo che premiano il cittadino virtuoso con una riduzione della tassa sui rifiuti se separa bene i materiali, incentivando la pratica del compostaggio domestico, promuovendo il consumo dell’acqua del sindaco riducendo le bottiglie di plastica, bandendo l’usa e getta.
“I 300 comuni “Rifiuti free”, dove cioè la popolazione riduce e ricicla più del 90% dei rifiuti che si producono mediamente per ogni italiano, dimostrano che è possibile trasformare una vergogna in una eccellenza nazionale, anche nel ciclo dei prodotti e dei rifiuti – dichiara Giuseppe Di Marco, presidente regionale di Legambiente -. Un bel messaggio per il semestre italiano di guida europea. Ma dobbiamo decidere di intraprendere la strada anche di questa riforma nazionale e lasciare quella dell’ennesimo “condono”: chiediamo al Parlamento di abbandonare la strada che posticipa gli obiettivi di raccolta differenziata presente nel disegno di legge del collegato alla legge di stabilità e al Ministero dell’Ambiente di approvare il decreto della tariffazione puntuale. L’Italia da quest’anno dovrebbe avere una riduzione della Tari per le famiglie e le aziende, in proporzione ai rifiuti prodotti, in tutti i comuni e aumentare la tassa sulla discarica ai comuni che non raggiungono gli obiettivi di legge, secondo il principio europeo che chi più inquina paga”.
In centinaia di comuni italiani, inoltre, fanno ingresso le nuove tecnologie dell’informazione che fanno prefigurare alla futura smart comunity che popolerà le città e i quartieri, una amministrazione dei flussi di rifiuti che arriva a ricordare il giorno prima la frazione di rifiuto differenziata da preparare davanti alla porta di casa, la pesata del proprio condominio e i premi (riduzione di tasse) che si possono ottenere per chi riduce all’indispensabile i rifiuti non riciclabili.
L’iniziativa Comuni Ricicloni 2013 è realizzata in collaborazione con Associazione nazionale Comuni Italiani, Assobioplastiche, Conai, FederAmbiente, Fise Assoambiente e Fise Unire, CiAl, Comieco, CoRePla, CoReVe, Ricrea, Rilegno, Centro di Coordinamento RAEE, Consorzio Italiano Compostatori e la rivista Rifiuti Oggi.
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