Il mondo delle piccole e medie imprese, il vero tessuto produttivo di questo Paese, ed in particolare le imprese artigiane, un motore sempre più in sofferenza senza il quale l’Italia non cammina. E proprio dagli artigiani arriva il grido di dolore più forte rispetto ad una tassazione che morde, dove si lavora 237 giorni l’anno per lo Stato e solo 128 per il proprio guadagno, dove si arriva a pagare anche 10 mila euro di Imu per un capannone e dove la crisi é entrata nella testa ed offusca l’orizzonte delle prospettive. Di tutto questo si é parlato ieri nel convegno organizzato da Confartigianato nel padiglione della Camera di Commercio al Porto Turistico di Pescara, alla  presenza del presidente nazionale Giorgio Merletti, di quello regionale Angelo Taffo, del direttore Daniele Giangiulli, del rettore dell’Università “d’Annunzio” Di Ilio oltre che del governatore Chiodi e del sotto segretario di Stato Giovanni Legnini, assente per impegni istituzionali il ministro per le riforme Gaetano Quaglieriello: “E’ un grido di dolore che va assolutamente ascoltato – ha dichiarato Legnini – ed intanto un primo passo lo abbiamo già fatto sbloccando con apposito decreto i fondi per pagare gli enormi debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese, ma non basta, questo Governo é chiamato a dare risposte concrete ed immediate  sui temi della crescita e del lavoro.”

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