Consiglio Regionale: ok al trasporto delle bici sui treni

stella maris

Cons RegConsiglio Regionale particolarmente acceso a L’Aquila. Davanti al Palazzo dell’Emiciclo sono state inscenate due proteste. L’una da parte di comitati e cittadini di Penne che difendono il punto nascita ed esprimono contrarietà al ridimensionamento del pronto soccorso come previsto nei provvedimenti adottati dal Commissario alla sanità e presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso, in applicazione di quanto deciso dal tavolo nazionale sul piano di rientro del deficit sanitario. L’altra protesta è stata promossa dagli allevatori di Confagricoltura che contestano alla Giunta regionale di voler ridurre le già scarse risorse legate all’indennizzo da fauna selvatica. A proposito di proteste non c’erano i comitati in difesa dell’ospedale di Atessa sul quale pende un piano che prevede la chiusura delle chirurgie ma il sindaco del centro teatino sta cercando di ottenere un incontro con D’Alfonso, l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, e il presidente della commissione Sanità, Mario Olivieri.

Gli allevatori incontrano la Commissione Agricoltura
Una delegazione di allevatori aderenti a Confagricoltura, poi, ha incontrato il Presidente della Commissione Agricoltura Lorenzo Berardinetti, l’Assessore regionale al ramo Dino Pepe, il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, il Presidente della Commissione Territorio Pierpaolo Pietrucci e il Consigliere regionale del M5S Gianluca Ranieri. Gli allevatori hanno chiesto alla Regione di intervenire principalmente nella vicenda dei rimborsi dei danni causati dalla fauna selvatica, in particolare dai cinghiali, che hanno creato enormi difficoltà alle aziende del territorio. “A oggi non vengono ancora interamente liquidati i danni dal 2010 al 2014” – hanno sostenuto gli allevatori. Berardinetti e Pepe hanno proposto l’avvio di un percorso comune con le amministrazioni provinciali al fine di verificare se esistono ancora dei residui nei capitoli di bilancio riservati agli indennizzi. “Le risorse stanziate dalla Regione si sono infatti rivelate insufficienti a far fronte a tutti i risarcimenti, in quanto i danni provocati dalla fauna selvatica sono stati più ingenti di quelli stimati in sede di bilanci di previsione. Per quest’anno, però, abbiamo aumentato l’importo degli indennizzi, passato da 500mila a 750mila euro. Il nostro obiettivo, però, non deve essere quello di far fronte alle richieste di risarcimento, quanto quello di prevenire i danni” – ha detto l’assessore Pepe.

Taglio delle indennità, il M5S insiste
Il Movimento 5 Stelle è tornato a chiedere la discussione della Legge per il taglio delle indennità dei consiglieri regionali. “Il coraggio delle riforme che questo Governo regionale ostenta nei tagli alla sanità e nei tagli trasversali su tutti i settori non lo ha dimostrato nel taglio degli stipendi dei consiglieri” – ha dichiarato la consigliera Sara Marcozzi, firmataria del progetto di Legge che ha aggiunto: “Al momento non abbiamo avuto alcuna risposta dal governatore D’Alfonso che, ricordiamo, si era impegnato in campagna elettorale ad equiparare le indennità dei consiglieri regionali a quelle dei sindaci delle grandi città. Dopo la seduta andata deserta la settimana scorsa attendiamo la prossima riunione della Commissione Bilancio per vedere se questo atteggiamento da desaparecidos continuerà oppure troveranno il coraggio di tagliare anche i loro di stipendi dopo aver tagliato tutti i servizi agli abruzzesi”. Secondo il Progetto di Legge presentato in Commissione Bilancio dal M5S, le indennità di consiglieri e presidenti di Giunta e Consiglio dovrebbero essere ridotte per i primi da 11.100 euro a 5.000 mensili, e per i secondi da 13.800 euro a 6.500 euro mensili.

Forza Italia puntualizza
“In riferimento all’intervento di Sara Marcozzi relativo alla votazione in Commissione Bilancio della proposta di Legge del Movimento 5 stelle sui tagli delle indennità ci teniamo a precisare che non tutti i consiglieri presenti si sono alzati per andare via perché i rappresentanti di Forza Italia erano regolarmente al loro posto. Del resto sono stati i Commissari di maggioranza a lasciare l’aula” – Lo hanno dichiarato in una nota gli esponenti ‘azzurri’ Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo. “La precisazione è dovuta in quanto se è vero che i rappresentanti della maggioranza hanno ritenuto opportuno abbandonare l’aula, noi di Forza Italia non lo abbiamo fatto in quanto non ci siamo mai tirati indietro di fronte alle responsabilità. Questo avviene oggi che siamo all’opposizione così come in passato quando eravamo al governo di questa regione e con grande coraggio abbiamo varato importanti e rilevanti tagli alle spese della politica: ogni tanto è bene ricordarlo” – hanno concluso Sospiri e Febbo.

Approvata la risoluzione M5S: ok alle bici sui treni 
In aula, invece, è stata approvata una risoluzione. Quella presentata dal Capogruppo del M5S Riccardo Mercante per favorire l’intermodalità tra i mezzi di trasporto pubblico e quelli privati, con particolare riferimento alla possibilità di trasportare le biciclette sui convogli ferroviari. La Giunta è impegnata a procedere, entro 60 giorni, a sottoscrivere con Trenitalia la convenzione già prevista da una delibera dell’Esecutivo regionale del maggio 2013. In tal senso, Mercante, ha spiegato che uno degli elementi “che ha contribuito a creare un gap profondo con le regioni del Nord Europa è
senz’altro la scarsa diffusione, in Abruzzo, di sistemi di mobilità sostenibile che possano costituire una valida alternativa ai tradizionali mezzi di trasporto. Favorire l’utilizzo delle biciclette consente di ottenere innumerevoli vantaggi: dalla razionalizzazione degli spostamenti sul territorio, alla migliore qualità della vita dovuta alla riduzione del traffico e dell’impatto inquinante causato dall’uso generalizzato e spesso improprio dei sistemi di trasporto a motore e, in particolare, dell’autovettura privata; dall’incremento del turismo e del cicloturismo e delle attività connesse fino alla sensibile riduzione dei costi economici legati al trasporto”.
Dopo una lunga interruzione  i lavori sono ripresi con l’esame della proposta di legge sulle “norme per l’alienazione e la valorizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica”, la cui discussione era stata fatta prima del rinvio. La pausa è stata utilizzata per una riunione tra l’assessore al ramo, Donato Di Matteo, e le forze di opposizione, centrodestra e Movimento 5 Stelle, che hanno presentato circa 600 emendamenti ostruzionistici. Non sembra che sia stata raggiunta un’intesa per cui si prevede un lungo tira e molla.

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