Consiglio Regionale: urla, proteste, occupazioni e rinvii

Consiglio RegionaleDopo la bagarre andata avanti per tutto il pomeriggio, ieri sera il presidente Giuseppe Di Pangrazio ha sciolto la seduta del Consiglio Regionale mandando su tutte le furie Forza Italia. Gli “azzurri” hanno occupato l’aula in segno di protesta contro la mancata discussione, decretata dallo stesso Di Pangrazio, della risoluzione firmata da tutte le opposizioni contro la chiusura di quattro punti nascita di Sulmona, Atri, Penne e Ortona. Secondo quanto si è appreso anche la maggioranza di centrosinistra aveva preparato una risoluzione non presentata dopo il no a quella delle opposizioni. Sempre secondo le stesse fonti qualificate, la chiusura del Consiglio ha provocato tensioni anche all’interno della maggioranza in seno alla quale alcuni erano d’accordo alla discussione della risoluzione delle opposizioni che prevede la sospensione e la revoca del decreto del commissario ad Acta per la Sanità, Luciano D’Alfonso, che prevede la chiusura dei quattro punti nascita in attuazione delle disposizioni del tavolo nazionale di rientro del deficit sanitario al quale l’Abruzzo è sottoposto da anni. Prima dello scioglimento della seduta dai banchi dell’opposizione erano state proposte due risoluzioni che erano state inserite in coda all’ordine del giorno, proprio per dare la precedenza a quella sui punti nascita sulla quale erano in attesa parecchi amministratori, tra cui il sindaco di Sulmona, Giuseppe Ranalli. Dopo un’oretta i consiglieri di Forza Italia hanno abbandonato l’Emiciclo mettendo fine alla protesta e attaccando “Daremo battaglia in aula, sui punti nascita non finisce qui, è grave che la maggioranza di centrosinistra abbia negato la discussione”.
Non si è fatta attendere la replica della maggioranza di centrosinistra affidata al Sottosegretario alla presidenza della giunta, Camillo D’Alessandro che ha detto: “Chi non ha argomenti ritiene di poter colmare il vuoto con le urla e le offese. Hanno avuto 66 mesi di tempo e non sono riusciti ad uscire dal commissariamento della Sanità ed oggi ritengono di avere il diritto all’urlo. Non sono riusciti a realizzare la società unica dei trasporti e urlano; non sono
riusciti a riformare la sanità e urlano. Secondo loro per soddisfare l’esigenza dell’urlo il Consiglio regionale dovrebbe in tutte le sedute discutere dello stesso argomento, cosa tra l’altro non consentita dal regolamento, perché una volta che l’aula ha approvato o bocciato, o comunque discusso, un argomento non può tornarci sopra di nuovo per garantire l’esistenza in vita di chi dispone solo dell’urlo”.
Intanto nel pomeriggio il Consiglio regionale aveva approvato a maggioranza il provvedimento amministrativo che autorizza l’ATER dell’Aquila all’utilizzo dei proventi derivanti dall’alienazione di immobili di proprietà dell’Ente. L’assise ha poi licenziato due risoluzioni: la prima impegna il presidente della giunta a sollecitare le Asl “affinché sostengano il progetto dell’Associazione ‘Autismo
Abruzzo Onlus’, dandone attuazione in tempi stretti, per poter permettere la pubblicazione del progetto il 2 aprile prossimo, in occasione della giornata mondiale dell’autismo”; la seconda, invece, punta ad avviare un confronto n Trenitalia affinché, almeno nel periodo estivo, venga assicurata una fermata dei treni Freccia bianca nella stazione di Vasto-San Salvo. Torna in Commissione Bilancio il progetto di legge di adeguamento alle direttive europee della normativa sull’esercizio delle attività professionali delle agenzie di viaggio e delle professioni di guida turistica, interprete turistico e accompagnatore turistico. Non ha raggiunto il necessario quorum dei due terzi neppure l’elezione del componente del Collegio regionale per le garanzie statutarie indicato dal Cal, che ora dovrà provvedere all’individuazione di una nuova candidatura.

La replica di Febbo a D’Alessandro
“Quando il bue dice cornuto all’asino: il sottosegretario D’Alessandro ha una bella faccia tosta ad accusare il centrodestra di urlare perché non ha argomenti”. E’ questo la replica a D’Alessandro del presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo, che ha aggiunto: “D’Alessandro forse dimentica di quanto più volte hanno fatto in ula negli anni scorsi lui e i suoi colleghi dell’allora minoranza, compreso il Presidente Di Pangrazio: ad esempio i cartelli esposti durante i lavori o le proteste e il lancio dei fogli in occasione dell’approvazione del bilancio nel dicembre 2013 solo per citare un paio di casi. Ma è chiaro che il Sottosegretario con delega alla difesa del Presidente ha l’arduo compito di trovare un modo per giustificare l’ingiustificabile comportamento tenuta dal Governo di centrosinistra. Ma ci tengo però a precisare che mai, quando eravamo al Governo di questa Regione, è accaduto qualcosa di lontanamente simile a quanto successo ieri all’Emiciclo con una seduta convocata alle 11 e posticipata alle 16: una palese mancanza di rispetto nei confronti di Consiglieri presenti ma anche degli amministratori e dei cittadini seduti tra il pubblico”

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