Un nuovo modello per rilanciare l’economia nei piccolissimi comuni con meno di 300 abitanti può essere fornito dalle Cooperative di Comunità. Gli stessi cittadini residenti nelle numerose realtà comunali presenti soprattutto delle zone interne della nostra regione potrebbero, con questo nuovo strumento, rilanciare la propria economia e vedersi garantire i servizi minimi essenziali. Del progetto se ne è discusso ieri, presso la Camera di Commercio di Pescara, nell’ambito di un seminario, organizzato dalla Lega Coop Abruzzo. Presenti tra i relatori anche il Vice Presidente del Consiglio Regionale Giovanni D’Amico al quale è stato chiesto di farsi promotore di presentare un apposito disegno di legge regionale sulle Cooperative di Comunità. In Italia, ha ricordato Tiziana Centini, referente delle cooperative di comunità per Legacoop Abruzzo, ci sono 5.683 comuni con meno di 5.000 abitanti ovvero oltre il 70% del totale, nei quali vivono oltre 10 milioni di persone. Sono piccoli centri, spesso collocati in contesti territoriali disagiati, con difficoltà di accesso e di collegamento. Per queste realtà, diventa sempre più realistico il rischio di un deterioramento complessivo delle condizioni di vita, con il conseguente ulteriore spopolamento di parti significative del territorio. Legacoop ritiene che una risposta efficace possa venire proprio dal protagonismo dei cittadini, da una loro più diretta assunzione di responsabilità e di partecipazione, creando occasioni di lavoro per i giovani e sfruttando le potenzialità di sviluppo locale attraverso la costituzione di Cooperative di Comunità. Esempi concreti sono stati già attivati in Puglia ed Emilia Romagna dove nei piccolissimi comuni di Melpignano, noto per la “Notte della Taranta” e Cerreto “Terra di Briganti”, sono state organizzate con successo due Cooperative di Comunità che hanno consentito di riaprire locali e fornire i servizi basilari alla popolazione risollevando l’economia locale.

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