Costa dei trabocchi, via al restauro del Turchino

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trabocco punta turchinoTrabocco di Turchino, parte il restauro. Ragni di mare, macchine da pesca di evocazione dannunziana, costruzioni ardite dall’equilibrio misterioso: i trabocchi incarnano uno dei principali simboli di un Abruzzo antico fatto di acqua e di roccia, forte come il legno della sua struttura e gentile come la rete che scende mollemente in mare. Per questo gli abruzzesi ai trabocchi ci tengono così tanto, e per questo quando è crollato quello del Turchino ci sono rimasti proprio male. Al sindaco di San Vito chietino è andata anche peggio: Rocco Catenaro è tuttora indagato dal procuratore Francesco Menditto per presunto reato ambientale, visto che il trabocco è di proprietà comunale. Ma è lo stesso sindaco Catenaro ad avere appena affidato in modo diretto, per ragioni di urgenza, i lavori di restauro. Se ne occuperà la Mari Ter srl di Ortona, individuata attraverso indagini di mercato e specializzata nella fornitura di servizi marittimi, subacquei e di ingegneria civile. Il progetto esecutivo è firmato dall’architetto Anna Colacioppo, di Lanciano. La ricostruzione del Trabocco di Turchino, abbattuto dalla forte mareggiata del luglio 2014, costerà 185 mila euro, di cui 115 mila finanziati dalla Regione Abruzzo in due trance, 40 mila e 75 mila. Ed è sempre la Regione ad aver fissato il termine dei lavori: 31 agosto prossimo, dopo proroga, pena la perdita dei finanziamenti. Altri 70 mila euro saranno a carico del Comune di S. Vito, che li reperirà accendendo un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti. Il Trabocco di Turchino si trova in località Portelle, proprio lì dove lo aveva lasciato Gabriele D’Annunzio, tra le pagine del suo “Il Trionfo della morte”.

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