Nel giro di un anno l’architetto Pino De Dominicis, incaricato in qualità di commissario ad effettuare la perimetrazione definitiva del costituendo Parco della Costa Teatina, ha terminato il suo lavoro che ora sarà inviato a fine mese alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che dovrà poi inoltrarlo al Ministero dell’Ambiente per giungere al decreto definitivo di costituzione. 50 chilometri di costa da Ortona a San Salvo, su un’area di 10 mila ettari che comprende 10 comuni, otto direttamente, due parzialmente e comprende già 8 aree protette tra Siti d’interesse Comunitario e Riserve naturali. “Mi è sempre piaciuto definire questo il Parco Possibile, perché, a differenza dei grandi parchi nazionali, questo è estremamente antropizzato e nonostante tutto conserva degli angoli assolutamente paradisiaci. In ogni caso posso ritenermi abbastanza soddisfatto – dice De Dominicis – anche se nelle mie intenzioni di partenza avrei voluto ampliare il parco a poco più di 20 mila ettari, ma ho trovato le resistenze di molti amministratori locali e di numerosi associazioni agricole che pensavano e continuano erroneamente a pensare ad un parco che potrebbe vincolare la propria attività, invece è esattamente il contrario, perché il parco garantirebbe alle loro produzioni un marchio di qualità, ma evidentemente preferiscono rifornire, parlo principalmente di piccoli produttori di vino ed olio, aziende anche di oltre regione. Ci sono poi grandi opportunità turistiche, mentre sul fronte rischio petrolizzazione, prima riusciamo a costituire il parco e prima abbiamo più possibilità di successo nei diversi ricorsi già presentati.”
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