Crac Curti – Di Pietro: sentiti altri testi

Carrmine TancrediAltra udienza del processo bis, in svolgimento a Teramo, su reati legati al Crac Curti / Di Pietro, che vede tra gli imputati principali il noto commercialista teramano Carmine Tancredi, socio dell’ex governatore Chiodi (qui non indagato), tenuto nel processo nonostante la richiesta dei suoi legali, rigettata dal tribunale, di annullare il capo d’imputazione o in alternativa regredire il processo alla fase preliminare. Sono stati ascoltati altri testimoni e la sfilata proseguirà nella prossima udienza che è già stata fissata per il 22 maggio. La sentenza dovrebbe essere emessa entro l’estate. Già condannati in primo grado per un crac da 25 milioni di euro, con sentenza impugnata in appello, in questo processo Di Pietro e Curti devono rispondere del reato di evasione fiscale, ma il Pm Irene Scordamaglia ha chiesto ed ottenuto un nuovo procedimento soprattutto perché nella fase investigativa erano emerse delle responsabilità nei confronti di Carmine Tancredi che, secondo l’accusa, avrebbe avuto un ruolo importante nella distrazione dei fondi e nel loro trasferimento all’estero, in particolare a Cipro, in società delle quali il noto commercialista teramano sarebbe stato amministratore di fatto, ed è per questo che si ipotizza il reato di concorso in bancarotta; la cifra si aggira intorno ai 700 mila euro.

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