Subito dopo il sisma del 6 aprile 2009, il Commissario straordinario per l’emergenza Abruzzo, all’epoca Guido Bertolaso, individuò, secondo determinati parametri, i comuni facenti parte del cosiddetto “cratere” del sisma. Una scelta che però escluse vari territori comunali del comprensorio teramano che, pur avendo subito danni dall’evento sismico, non vennero inseriti nel novero del cratere per motivazioni legate agli studi macrosismici del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale. Per contrastare quella scelta nacque il coordinamento teramano per il sisma, il CO.TE.SI., composto dai sindaci dei comuni che non rientrarono nel cratere ma che subirono anche essi ingenti danni. Una battaglia durata diversi anni che però alla fine ha visto riconosciuti i diritti di questi comuni, perché finalmente sono arrivate le somme per la realizzazione dei lavori di ricostruzione post sisma.

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