Cresa: “2013 anno orribile per l’Abruzzo, ora spiragli”

saccomauro

soldiCrollo del Pil del 4,1%, aumento delle famiglie in grave situazione di disagio, flessione dell’export con un -2,4% rispetto al 2012 e aumento della disoccupazione giovanile salita dal 18,5 al 22%. Il 2013 è stato insomma l’anno horribilis dell’economia abruzzese. E’ un quadro drammatico quello che emerge dal rapporto “Economia e società in Abruzzo 2013” redatto dal Cresa, il Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali delle Camere di Commercio, illustrato questa mattina dal direttore Francesco Prosperococco e dal presidente Lorenzo Santilli. A essere colpito in particolare è il settore dell’artigianato, con 1.700 imprese chiuse e tremila posti di lavoro persi; ma non si salvano nemmeno l’edilizia, il commercio, l’export. Soltanto il valore aggiunto dell’agricoltura è in lieve recupero. Una situazione che cala l’Abruzzo in un contesto nazionale di crisi che però non deve distogliere dalla necessità di interventi mirati nel territorio, che devono arrivare dalla politica regionale, perché il tessuto economico da solo, non ce la fa. Un piccolo cambio di passo arriva soltanto nel terzo trimestre del 2014, ma è presto per parlare di “luce in fondo al tunnel”

La sintesi del rapporto – CLICCA QUI

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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