video » Crisi Honda: per la UIL c’è “rischio Tsunami” per l’indotto

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honda-atessa“A rischio ci sono oltre 340 posti di lavoro distribuiti in 21 aziende collegate alla Honda di Atessa. Lo denuncia in una nota la UILM di Chieti. Il destino delle aziende dell’indotto, spiega il segretario provinciale del sindacato Nicola Manzi, è legato al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano di riorganizzazione della New Honda presentato il 20 dicembre 2012 al Ministero dello Sviluppo Economico. Per i 340 lavoratori, impegnati nelle attività di fornitura Honda, si stanno esaurendo gli ammortizzatori sociali e alcune aziende hanno già avviato la procedura prevista dalla legge 223/91 per licenziare. Il Cisi Service entro il 31 luglio cesserà le attività di manutenzione degli impianti e riparazioni nello stabilimento Honda di Atessa e manderà a casa tutti i 28 dipendenti. Intesa Meccanica ha avviato il 24 maggio ’13 la procedura per licenziare 18 dipendenti che lavorano esclusivamente per Honda. Altre aziende” -paventa la UILM- “seguiranno presto la strada dei licenziamenti se non interverrà la casa madre Giapponese a portare sul territorio la produzione dei componenti per gli scooter assemblati nello stabilimento Honda di Atessa. Ai Giapponesi della Honda, alle Istituzioni Regionali e locali,” -conclude Manzi-“diciamo che il tempo sta per scadere, pertanto chiediamo di dare immediatamente seguito agli impegni assunti presso il Ministero dello Sviluppo Economico e dare una nuova opportunità di mercato, sviluppo e occupazione al territorio”.


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L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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