video » Crollo Convitto, sospeso il preside Bearzi

crollo convittoDopo la condanna a quattro anni di reclusione per omicidio colposo plurimo per il crollo del Convitto nazionale nel terremoto di quattro anni fa e l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, Livio Bearzi, 56 anni, ex preside del Convitto, è stato sospeso dal servizio.
La decisione è stata comunicata dal provveditorato dopo la notifica della condanna al Ministero della Pubblica istruzione. Nel crollo della struttura, la notte del 6 aprile, persero la vita tre minorenni ed altri due rimasero feriti. Bearzi, che nel frattempo svolgeva il ruolo di dirigente di un istituto di Gemona, dovrà ora vivere con un assegno di mantenimento con una condanna al pagamento di 200mila euro di provvisionali alle famiglie delle vittime del crollo. Nell’impugnazione della sentenza di primo grado da parte dei legali viene chiesta l’assoluzione sia in relazione alla condanna penale che alle provvisionali perché Bearzi, viene sottolineato, vive di solo stipendio pubblico con moglie e tre figli. In una intervista al quotidiano “Il Messaggero” l’ex Preside del Convitto aveva espresso le proprie valutazioni sulla vicenda: “Sulla mia persona è stata fatta una campagna eccessiva. Occorreva trovare un responsabile e si è andati avanti su questa strategia”. In relazione al crollo del Convitto, Bearzi aveva parlato di “una tragica fatalità, una tragedia imprevista ed imprevedibile”.


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