Accettare la “sfida delle riforme”: è la strada che il nuovo vice presidente del Consiglio superiore della magistratura , l’abruzzese Giovanni Legnini, ha indicato all’organo di autogoverno dei giudici nel suo intervento, subito dopo l’ elezione. Giovanni Legnini è stato eletto dal plenum di Palazzo dei Marescialli presieduto dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Legnini è nato a Roccamontepiano nel 1959, sposato, due figli, e’ stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria e all’attuazione del programma di Governo nell’esecutivo guidato da Enrico Letta e sottosegretario all’Economia nel Governo Renzi, incarico che ha rivestito fino a qualche giorno fa. Eletto in quota Pd dalle Camere il 10 settembre scorso componente laico dell’organo di governo autonomo della magistratura, Legnini e’ avvocato cassazionista, docente di ruolo in aspettativa di discipline giuridiche ed economiche specializzato in diritto dell’impresa e della pubblica amministrazione, ha assunto incarichi di commissarioliquidatore ed e’ stato consigliere di amministrazione di societa’. Il nuovo vicepresidente di Palazzo dei Marescialli e’ stato in passato sindaco di Roccamontepiano, incarico che ha rivestito dal 1990 al 2002. Con il ministro della Giustizia dovrà esserci “un confronto non rituale ma effettivo sul contenuto delle riforme” ha sottolineato il nuovo vice presidente del Csm evidenziando anche che Palazzo dei Marescialli segnalerà le norme in contrasto con gli obiettivi o lesive del ruolo dei giudici. Legnini ha detto che ” rapidita’ dei giudizi e certezza del diritto costituiscono il presupposto affinche’ si torni a guardare ai giudici e ai pubblici ministeri come ai detentori prestigiosi ed affidabili di una funzione che e’ e dovra’ sempre essere autonoma, indipendente e imparziale. In una nota il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza ha scritto : “voglio esprimere la mia soddisfazione per la nomina di Giovanni Legnini a vicepresidente del Csm. Sono certo che Legnini sapra’ svolgere con competenza e misura questo importante ruolo nel pieno rispetto del mandato costituzionale”.
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