video » D’Annunzio e il proletariato

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Gabriele DAnnunzio uniforme AeronauticaPESCARA- D’Annunzio e il proletariato, binomio insolito per molti versi e forse proprio per questo particolarmente accattivante. Tema del convegno organizzato a Pescara dal sindacato UGL nell’ambito delle molte, moltissime manifestazioni anche ben oltre i confini della sua città di nascita quella che tanto amò, romanzò e citò nelle sue opere studiate in tutto il mondo e tradotte davvero in tantissime lingue, il tutto per il 150 esimo anniversario della nascita del Vate.
Relatori di fama e docenti universitari a confronto presso l’Auditorium Petruzzi a Pescara, lì dinnanzi il cortile di casa d’Annunzio, su un aspetto in particolare, un volto dei molti ai quali il poeta, drammaturgo,militare, politico e giornalista d’annunzio ci ha abituati : quello che legò alcune gesta politiche del vate al mondo operaio del suo tempo distante , molto distante dall’aspetto più originale, stravagante e forse più noto dell’autore di Primo Vere, de La pioggia nel pineto, de Il piacere. Simbolo del Decadentismo italiano[3], del quale fu il più illustre rappresentante assieme a Giovanni Pascoli, eroe di guerra, illustre pescarese sempre rimasto legato alla sua terra come si legge in una sorta di epitaffio posto all’ingresso della sua casa natale: “porto la mia terra nel cuore e negli stivali”, oggi raccontato nell’ambito del convegno dell’UGL in questa nuova veste, lui così ambizioso sin da giovane ( basti pensare che Primo Vere la firma a 16 anni) , privo di inibizioni, competitivo, attraente per quel gusto insolito che lo ha contraddistinto lungo tutta la vita letteraria e non solo.


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