Dal Brasile al Gran Sasso e ritorno, nel nome della fisica

Laboratori nazionali Gran SassoLa ricercatrice Ana Amelia Bergamini Machado lascia i Laboratori Nazionali del Gran Sasso de L’Aquila per tornare in Brasile. Otto anni fa arrivò in Italia come ricercatrice visitante,con in tasca due lauree in Fisica conseguite all’Universidade Federal do Paraná (Ufpr), concorsi e master, un dottorato in collaborazioni con il Fermilab di Chicago e il Cern. Avrebbe dovuto trattenersi un anno, ma altri concorsi, assegni e post dottorati la fecero fermare ai Laboratori dell’Istituto nazionale di Fisica nucleare , dove ha incontrato colui che è diventato suo marito. Ora, a quasi 40 anni, con un figlio di tre, fa ritorno  in Brasile dove Ettore, il marito italiano, ha vinto un concorso; lei lo ha seguito con un contratto equivalente al “rientro di cervelli”. “Per me significa tornare in un posto dove i miei titoli professionali sono riconosciuti ed è estremamente facile trovare lavoro. Ma io avevo scelto L’Aquila come la città dove vivere per sempre”. La storia di Ana Amelia racconta che mentre tanti fuggono dall’Italia, lei vorrebbe restare. Nata e cresciuta a Curitiba, città modello brasiliana, da studentessa considerava i Laboratori del Gran Sasso dell’Infn un mito. Nei primi anni della permanenza in Italia , tra l’altro, ha trovato i documenti del bisnonno, nato a Verona nel 1863. “Ora alcuni sono convinti che io sia felice di tornare nel mio Paese. Io non replico, perché non capirebbero mai che io, il mio Paese, l’ho lasciato”.

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