Ha confermato ed ampliato la sua versione dei fatti nel secondo interrogatorio davanti al Pm Bellelli Lucia Zingariello, la segretaria dell’ex assessore alla cultura della Regione Luigi De Fanis, come quest’ultimo indagata nello scandalo dei fondi scoperto dalla Procura di Pescara. La Zingariello, che al termine dell’interrogatorio ha rilasciato anche un’intervista al quotidiano “Il Centro” ha sostanzialmente “scaricato” De Fanis, affermando di non aver preso soldi, e di non aver fatto altro che eseguire disposizioni dell’uomo politico. La Zingariello, nell’intervista al quotidiano oggi in edicola ricostruisce i termini del suo rapporto con De Fanis, che le è costato –spiega- una sorta di gogna mediatica a seguito della quale, anche dopo la scarcerazione “non posso uscire di casa a Guardiagrele. Ricevo telefonate anonime, gente che mi vuole incontrare e che mi insulta”, ha affermato la donna. “De Fanis era un amico di famiglia: accettai la proposta di collaborare con lui, mettendomi in aspettativa, in quanto avrei potuto gestire meglio le mie situazioni familiari. Ma nessuna raccomandazione politica, anzi: ho la tessera del Pd”. Nell’intervista la Zingariello chiarisce la sua versione di intercettazioni (come quella dello champagne) ed altri episodi dell’indagine, ammettendo un caso di assenteismo, per andare dall’estetista: “In Regione è una consuetudine timbrare e uscire per faccende personali”, si è giustificata al taccuino di Paola Aurisicchio. Al di là della sua posizione, che potrebbe uscirne alleggerita, la Zingariello avrebbe, davanti al PM, sostanzialmente confermato gli episodi rilevanti ai fini dell’accusa. L’inchiesta è tutt’altro che conclusa: al vaglio del sostituto Giuseppe Bellelli c’è una lista interessante di imprenditori sequestrata negli uffici di De Fanis: si sta vagliando se vi siano altri casi-Mascitti
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