De Fanis resta ai domiciliari. Gip “può ancora inquinare le prove”

de fanis interrogatoResta ai domiciliari l’ex assessore regionale alla Cultura della Regione Abruzzo, Luigi De Fanis, arrestato il 12 novembre scorso dagli agenti del corpo forestale dello Stato nell’ambito dell’operazione ‘Il Vate’, relativa all’erogazione dei contributi regionali per l’organizzazione di eventi culturali. Lo ha deciso il gip del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, che ha dunque respinto la richiesta di revoca della misura cautelare avanzata dai legali. I reati contestati sono concussione, truffa aggravata e peculato. Anche il pm Giuseppe Bellelli, titolare dell’inchiesta insieme al procuratore capo Federico De Siervo, aveva espresso parere negativo alla scarcerazione. Durante l’interrogatorio di garanzia, svoltosi lunedì scorso, De Fanis e la sua segretaria Lucia Zingariello si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip ha respinto anche la richiesta di remissione in libertà avanzata dall’avvocato di Rosa Giammarco, responsabile dell’Agenzia per la Promozione Culturale della Regione Abruzzo, finita nell’ambito dell’inchiesta all’obbligo di dimora. Obbligo di dimora in cui si trova anche il quarto indagato, Ermanno Falone, legale rappresentante di una onlus del vastese. Le indagini hanno preso il via dalla denuncia di un imprenditore, che si è rivolto alla forestale dopo le continue richieste di denaro ricevute da parte di De Fanis in cambio della erogazione di fondi per l’organizzazione di manifestazioni culturali. In particolare gli accertamenti si sono concentrati sull’erogazione di fondi regionali destinati all’organizzazione degli eventi celebrativi dell’anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele d’Annunzio. Secondo l’accusa, De Fanis avrebbe chiesto tangenti per l’organizzazione del concorso internazionale di musiche da film ‘Mario Nascimbene Award’, e per un evento al Salone del Libro di Torino. Il meccanismo messo in atto sarebbe stato quello di gonfiare le fatture. Ad inchiodare De Fanis e la sua segretaria anche intercettazioni telefoniche ed ambientali.

Le motivazioni: De Fanis potrebbe ancora inquinare prove
“Il pericolo di inquinamento probatorio e’ allo stato attuale e perdurante” . E’ il motivo alla base della decisione del gip del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, di non far tornare in liberta’ l’ex assessore regionale alla cultura Luigi De Fanis. Nell’ordinanza di rigetto della richiesta di revoca degli arresti domiciliari il gip ha ritenuto che “le argomentazioni difensive non inficiano in alcun modo il grave quadro indiziario e cautelare gia’ positivamente valutato da questo giudice nell’ordinanza di custodia cautelare”. Il giudice, inoltre, considera il fatto che le indagini sono ancora in corso e che gli esiti delle perquisizioni effettuate necessitano di riscontri. Il gip prende anche in considerazione che l’ex assessore si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere e che dunque non e’ stato introdotto alcun elemento di novita’.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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