PESCARA – Due mesi dopo (l’omicidio è datato 14 novembre dell’anno scorso) non hanno ancora un nome l’assassino o gli assassini di Nicola Bucco, il 53enne ucciso con 4 coltellate nel suo appartamento in via Leopardi, a Pescara. Le indagini della Squadra Mobile vanno avanti e potrebbero trovare nuovi spunti grazie alle immagini registrate da una telecamera di sorveglianza di un hotel che si trova nelle vicinanze del luogo del delitto. In pochi fotogrammi si vede la sagoma di una persona, molto probabilmente di colore, ferma ad aspettare Bucco: i due si incrociano, sembrano scambiarsi qualche battuta, e poi ognuno per la sua strada. Un elemento che comunque è stato preso in considerazione dagli investigatori che hanno ascoltato numerosi nordafricani che sono soliti frequentare la zona, che poi è quella del molo nord del porto di Pescara. Tutto questo mentre nel registro degli indagati resta iscritto soltanto Giuseppe Del Rosario, chiamato in causa da Vittorio Massacesi, l’amico che divideva l’appartamento con Nicola Bucco e che aveva trovato il cadavere. Era stato lui a raccontare della lite tra i due per un debito di 150 euro. E l’avviso di garanzia, con l’accusa di omicidio volontario, era stato notificato a Del Rosario come un atto dovuto finalizzato al sequestro di vari oggetti, come abiti e scarpe, oltre all’auto e ad alcuni coltelli da pesca trovati sulla sua barca. Improbabile che sia stato lui per un debito di poche decine di euro; ecco perché la Mobile pescarese sta seguendo altre piste ed altri moventi.
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