REDAZIONE- E’ uscito di scena in punta di piedi, con eleganza, soprattutto senza fare polemica. Così, nella conferenza stampa di commiato,l’ormai ex direttore sportivo del PESCARA Daniele DELLI CARRI” Lascio dopo tre anni e mezzo importanti per la mia crescita e particolarmente intensi. Se potessi tornare indietro, non rifarei il mercato di gennaio. Avevamo 20 punti. Non avrei toccato nulla. Non lo dico col senno del poi. In realtà, in quei giorni ci stavo pensando seriamente. Ma si è voluto fare qualcosa di più nel tentativo di migliorare l’organico. A conti fatti un errore, ma in assoluta buona fede. CARAGLIO? Quattro anni fa era stato acquistato dal CATANIA, poi un grave infortunio al ginocchio lo ha messo fuori causa. Pensavo di recuperarlo. Era comunque una riserva. BIANCHI ARCE? Sì, forse in questo caso abbiamo esagerato. Pensavo che un argentino avrebbe potuto dare quel quid in più alla squadra in termini di cattiveria agonistica. Così non è stato. Sono state due scommesse perse. Ma noi eravamo il PESCARA. Forse qualcosa ,sul piano della comunicazione, in avvio di stagione abbiamo sbagliato. In che senso? L’obiettivo di una società come il PESCARA non può che essere l’equilibrio finanziario che dà continuità nel tempo. Per contro, il rischio è retrocedere, ma con i conti in ordine. Ecco, sarebbe stata necessaria maggiore chiarezza. Con la tifoseria della Curva Nord, ho sbagliato. Avrei potuto e dovuto chiarire. Un passo che, tuttavia, avremmo dovuto compiere in due. MARINO? Ottima scelta. Tecnico capace e di esperienza. A PESCARA, lascio il cuore. Ringrazio per questo tutti i dirigenti, nessuno escluso, passati e presenti che mi hanno dato questa grande opportunità. Che eredità raccoglie REPETTO? Migliore di quella che ho trovato io. Avevo 52 giocatori sotto contratto. Ora la situazione è più favorevole”. DELLI CARRI ha risolto consensualmente il rapporto che lo legava ancora per un anno( 30-6-’14) al sodalizio biancazzurro. Resterà in serie A: il GENOA dove ha militato da calciatore ( biennio in serie A dal 1994 al ’96) gli sottoporrà un contratto biennale. Chiusura affidata al Presidente Daniele SEBASTIANI” Un amico e un grande professionista. Senza di lui, ci saremmo trovati di nuovo in un’ aula di tribunale. Gli sono davvero grato. Appena gli ho comunicato che le nostre strade si sarebbero separate, ha rinunciato a tutto. Un vero esempio”.

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