E’ pieno di incognite il futuro amministrativo della Provincia di Chieti, all’indomani delle dimissioni del Presidente Enrico Di Giuseppantonio per candidarsi alle Politiche dei prossimi 24 e 25 febbraio. Intanto c’è sempre la possibilità che il Presidente ci ripensi: data ultima il prossimo 16 gennaio. Una scadenza che si lega più che a tappe istituzionali, allo scioglimento di nodi interni al suo partito, l’UDC, che non ha ancora varato, e né necessariamente dovrà farlo entro quella data, le liste dei candidati a Camera e Senato. Sul piano politico, infatti, se da un lato Casini rivendica a se un ruolo di scelta dei nomi, dall’altro c’è la novità del vaglio diretto da parte di Enrico Bondi per conto del premier Mario Monti. Nessuno, tra i “candidabili abruzzesi dell’UDC , dunque sa ad oggi di quante possibilità dispone per un posto in lista con reali possibilità di elezione. L’elenco è gremito e autorevole, e si apre con il nome di Rodolfo De Laurentiis, recentemente riconfermato nel CDA della Rai (ma alla Camera già sacrificato una volta a vantaggio di Adornato), e si compone anche dei due consiglieri regionali Antonio Menna e il sempre più in riavvicinamento Giorgio De Matteis, i quali non avrebbero problemi formali di incandidabilità. E’ invece senza paracadute, se confermata, la decisione di Di Giuseppantonio. Dopo il 16 gennaio in Provincia, secondo i più, si avvierà il regolare iter per lo scioglimento anticipato di Giunta e Consiglio, sulla scorta del testo unico. C’è anche una seconda interpretazione, secondo cui –vista la particolare causa dell’incompatibilità Presidenziale- sia il suo vice a portare a scadenza naturale persino l’intera legislatura, nel caso di Chieti fino al maggio 2014. Scenario che ha già messo in preallarme il PDL, dalle cui file l’attuale vicepresidente Tavani è fuoriuscito per aderire a Grande Sud: è ovvio –ha tuonato l’assessore Mauro Febbo- che dovrà farsi da parte anche lui per cedere la vicepresidenza ad un esponente del Popolo delle Libertà.
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