Il rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando Di Orio, lancia l’allarme sul futuro di Neuropsichiatria infantile dell’ospedale aquilano, reparto diretto dal professor Enzo Sechi, dal punto sia assistenziale sia della formazione dei laureandi. La questione riguarda un ipotizzato trasferimento – anche se provvisorio – della Uoc di Neuropsichiatria infantile negli stessi locali in cui vengono curati pazienti adulti, una scelta, a detta di Sechi e Di Orio, non opportuna. In una lettera inviata anche al direttore generale della Asl Avezzano Sulmona L’Aquila, Giancarlo Silveri – il cui mandato è scaduto a fine 2012 -, Di Orio fa riferimento a una riunione del 12 dicembre scorso, quando sarebbe stato deciso di dislocare “i posti letto di degenza dell’unità operativa complessa di Neuropsichiatria infantile…presso l’edificio G8, nelle more di una definitiva assegnazione che seguirà alla ristrutturazione del delta chirurgico”. Di Orio – che insieme allo stesso Silveri e ad altri candidati concorre per la nomina alla direzione generale della Asl – sottolinea che non risulta opportuno svolgere attività assistenziale per bambini e adulti negli stessi locali, “per ovvie ragioni di riservatezza a tutela dei bambini affetti da patologie neuropsichiatriche e anche delle loro famiglie”. “Preme ricordare che la Uoc assolve un carico didattico gravoso – continua Di Orio – e oltretutto risulta essere, a livello assistenziale, un polo di riferimento per l’Abruzzo. Pertanto non è ragionevole condannarla all’inefficienza e sostanzialmente alla inoperatività con ulteriori trasferimenti in locali inidonei. La nuova sistemazione comporterebbe solo molti disagi ai piccoli pazienti e ai loro famigliari, nonché agli studenti specializzandi, senza di contro sortire alcun effetto positivo quale il rientro in una struttura assegnata in modo definitivo”.
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