Di Pangrazio relatore a Palazzo Montecitorio

di pangrazio“La prospettiva nazionale tra Regioni e Unione europea” è il titolo della relazione svolta dal presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Giuseppe Di Pangrazio, nell’ambito del convegno di presentazione del Rapporto 2014 sulla legislazione tra Stato, Regioni e Unione europea. L’incontro si è svolto a Roma, a Palazzo Montecitorio, alla presenza del ministro Maria Elena Boschi e del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Di Pangrazio ha proposto una riflessione sullo stato dell’arte della partecipazione delle Regioni ai processi europei, rilevando i passi avanti compiuti nel 2014 e nei primi mesi di quest’anno nelle relazioni tra la Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative regionali e la 14° Commissione del Senato della Repubblica, competente per le politiche europee. L’auspicio, sottolineato da Di Pangrazio, riguarda la realizzazione di un’azione coordinata nei processi di partecipazione alla formazione del diritto europeo, concentrata sulle iniziativeUe destinate ad avere un forte impatto sulle comunità regionali. Nell’ottica di un rafforzamento del ruolo dei Consigli regionali, inoltre, ha posto l’accento sul significativo incremento della presenza dei presidenti in seno al Comitato delle Regioni. Di Pangrazio ha concluso il proprio intervento con alcune considerazioni in merito ai possibili riflessi della Riforma costituzionale sull’assetto delle competenze statali e regionali riguardo ai processi europei. Fra gli aspetti trattati, il Rapporto evidenzia che la maggior parte delle leggi promulgate dalle Regioni è di iniziativa dell’esecutivo. Su 711 leggi emanate, 386, pari al 54,3%, sono di iniziativa della Giunta e 290, pari al 40,8%, sono di iniziativa del Consiglio. Il rapporto considera separatamente Regioni ordinarie e speciali: rispettivamente, 52,8% e 59,6% delle leggi risultano di iniziativa dell’esecutivo, 41,6% e 37,8% sono di iniziativa dell’Assemblea legislativa. Naturalmente, anche per questo dato non mancano differenze tra le Regioni. Nel 2013, il Trentino-Alto Adige (con il 100%), la Basilicata (con il 95,2%), la Valle d’Aosta (con il 95,2%) e la Liguria (con l’84%) sono le Regioni dove maggiore è l’incidenza delle leggi di iniziativa della Giunta; la Calabria (con il 77,6%), l’Abruzzo (con il 75,0%) e la Sardegna (con il 74,4%), sono gli enti nei quali più alta è l’incidenza delle leggi di iniziativa assembleare. “Nel panorama delle Regioni italiane, l’Assemblea regionale abruzzese si sta distinguendo in questi ultimi anni non solo per la riduzione della produzione legislativa ma anche per il tema del ‘disboscamento’ volto a ripulire l’ ordinamento da normativa ormai desueta e inutile. Si tratta di un segnale importante sul quale intendiamo continuare a lavorare con l’obiettivo di puntare ad elevare sempre più la qualità della produzione”, ha detto Di Pangrazio a margine del convegno.

Ndr: Il Comitato delle Regioni è un organo consultivo che dà voce agli enti regionali e locali dell’Unione Europea. Il ruolo del Comitato delle Regioni è quello di fare in modo che la legislazione dell’UE tenga conto della prospettiva locale e regionale. A tal fine il Comitato pubblica relazioni (pareri) sulle proposte della Commissione. La Commissione, il Consiglio e il Parlamento devono consultare il Comitato delle Regioni prima che l’UE prenda decisioni su temi di competenza delle amministrazioni locali e regionali (ad esempio, in materia di occupazione, ambiente, istruzione o salute pubblica). I componenti del Comitato delle Regioni provengono da tutti i Paesi dell’UE. Ogni Paese sceglie i propri rappresentanti in maniera autonoma, ma le delegazioni riflettono l’equilibrio politico, geografico e regionale/locale del Paese di origine. I componenti del Comitato sono rappresentanti politici eletti, oppure personalità di rilievo, di enti locali o regionali.

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