Agli inizi di luglio la produzione ripartirà. E’ stato questo l’esito del lungo e animato incontro che c’è stato oggi in Confindustria tra sindacati ed RSU della Dialifluids di Canosa Sannita e la direzione aziendale che ha ribadito quanto già comunicato giovedì scorso a Roma, ovvero la chiusura del sito abruzzese entro 12 – 15 mesi. Sospeso lo sciopero, resta lo stato di agitazione delle maestranze che sono attualmente in cassa integrazione guadagni; nel frattempo si può procedere alla complessa quanto indispensabile verifica degli impianti per poter riprendere la produzione della soluzione per dializzati necessaria a 1.400 pazienti. Un mercato importante, sia da un punto di vista commerciale che salutistico: le parti sociali, dunque, sono venute incontro alle pressioni della Dialifluids che non vuole perdere portafoglio ordini e soddisfare le richieste. Al contempo si spera che questa buona volontà venga presa in considerazione nel corso del prossimo incontro tra le parti fissato a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, per il 27 giugno. Il Governo centrale, ma anche gli amministratori locali, hanno chiesto alla Fresenius Medical Care (proprietaria dell’azienda) di riflettere ancora prima di chiudere i battenti e decentrare la produzione all’estero. Difficile che questo avvenga ma almeno si tenteranno tutte le strade praticabili per il recupero delle 120 unità lavorative.
NOTA STAMPA DELLA DIALIFLUIDS
L’Azienda ha comunicato che l’attività produttiva ripartirà nei prossimi giorni, previa comunicazione ai rappresentanti dei lavoratori. Le Parti si sono lasciate con l’impegno di proseguire, dopo il prossimo incontro presso il MISE orientativamente convocato per fine giugno, il confronto e l’approfondimento dei punti emersi oggi.
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