“L’atto di Governo che doveva agevolare le azioni di dragaggio per i porti, gia’ pronto lo scorso autunno, si e’ ancorato a novembre alla Conferenza Stato-Regioni per il mancato accordo tra le amministrazioni regionali sul contenuto del documento nazionale. Auspichiamo lo sblocco di questa incresciosa situazione che nei fatti nuoce alle marinerie e al settore ittico abruzzese, gia’ fortemente penalizzato”. Lo dice Coldiretti Impresa Pesca Abruzzo, che ha accolto a Pescara il responsabile nazionale Tonino Giardini alla presenza del presidente regionale di Coldiretti Domenico Pasetti e del direttore Alberto Bertinelli. Giardini ha rimarcato la propria preoccupazione per il blocco del provvedimento, dovuto alla difficolta’ di trovare una quadra tra le varie posizioni delle diverse Regioni, che hanno proposto al Governo di modulare l’applicazione del provvedimento in maniera difforme da regione a regione. “Il ministero dell’Ambiente ha ritenuto inammissibile la richiesta, valutando che una legge nazionale non possa che prevedere una applicazione omogenea su tutto il territorio dello Stato Italiano – ha evidenziato Giardini – condividiamo la posizione del ministero dell’Ambiente e auspichiamo che la Conferenza Stato-Regioni torni sui suoi passi e dia una risposta pronta alle economie del mare che attendono la escavazioni di porti nazionali che sono ormai al collasso”. Esempio tangibile di criticita’ e’ il porto di Pescara, dove sono all’ordine del giorno allarmi legati al mancato dragaggio, ma anche a Giulianova e ad Ortona le cose non vanno meglio. Proprio ad Ortona, si e’ svolto nei giorni scorsi un consiglio straordinario in cui si sono sviscerate le problematiche inerenti l’opera di dragaggio del bacino che dovra’ essere cantierata entro il 31 dicembre. “La costanza delle operazioni di dragaggio – conclude Giardini – e’ il requisito essenziale per la competitivita’ del sistema marittimo abruzzese e pescarese in particolare. Dove non c’e’ dragaggio non ci possono essere navi. Dove non ci sono navi non c’e’ pesca”.
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