Un fiume, mai termine più appropriato visto l’argomento, in piena Mario Amicone, direttore generale dell’Arta, contro il sottosegretario Improta autore di una lettera in cui punta il dito proprio contro l’Agenzia per la Tutela dell’Ambiente imputando ad essa i ritardi ed il blocco dell’inizio dei lavori di dragaggio perché non avrebbe reso disponibili le controanalisi sui fanghi. Amicone non ci sta e va all’attacco annunciando che lunedì saranno rese note le analisi. Amicone fa di più, “sfida” Improta: “Non ci sto allo scaricabarile. Nonostante la carenza di personale abbiamo assicurato le analisi che saranno consegnate lunedì con tanto di relazione. Se i lavori di dragaggio partiranno entro dieci giorni io, sono pronto a scommetterlo, mi dimetterò. Ma se entro dieci giorni da lunedì i lavori da parte del Ministero, o meglio del Provveditorato alle opere pubbliche non inizieranno, dovrà dimettersi lui, Improta”. Amicone specifica che il laboratorio incaricato dalla ditta che sta effettuando i lavori non ha ancora reso noti ufficialmente le controanalisi. Nonostante ciò, ha proseguito Amicone, l’Arta consegnerà la relazione con i risultati delle analisi. Esito sui fanghi tuttosommato buono, anche se c’è del materiale che dovrà essere trattato. E per l’impianto di trattamento bisognerà attendere ancora. Insomma, secondo Amicone prima di un mese i lavori non partiranno. Parte dei fanghi sarà destinata alla vasca di colmata, altra al trattamento e solo una minima parte al ripascimento. Intanto è arrivata una nota dell’ufficio stampa del sottosegretario Improta che chiama “Amicone a limitarsi ai fatti ed alle proprie responsabilità”.

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