Appartiene a una famiglia abruzzese di imprenditori delle caramelle alla menta, ha un conto in Svizzera di alcuni milioni di euro lasciatigli dal padre che le ha liquidato le quote societarie: a suo carico la Cassazione, con una rarissima sentenza in tema di assegno alimentare in favore di un uomo, ha posto l’obbligo di mantenere l’ex marito, disk jockey saltuario, dandogli duemila euro al mese, come stabilito dalla Corte di Appello de L’Aquila nel 2013.
Inutilmente la signora, che ha 50 anni, ha sostenuto, senza provarlo, che l’ex coniuge in realtà fa il dj a tempo pieno e non è un ‘precario’ della consolle; inoltre a suo dire, ma anche questa è rimasta una circostanza non provata, l’uomo avrebbe un complesso immobiliare da mettere a frutto. I supremi giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal legale della donna e sguarnito di documentazione idonea a dimostrare che l’ex marito era in grado di mantenere da solo “l’elevato tenore di vita che la coppia conduceva prima della separazione, assicurato dai cospicui redditi di cui godeva la moglie”, senza che adesso lei sia costretta ad intaccare la ‘riserva’ elvetica. Senza riuscirci l’ex moglie ha fatto presente alla Suprema Corte di dover già pensare ai due figli nati dal matrimonio e che quel deposito bancario in Svizzera è tutto quel che ha e deve bastarle “per il resto della vita” dal momento che non ha altre entrate essendo “una casalinga”. I supremi giudici non si sono fatti ‘intenerire’ e l’hanno anche condannata al pagamento di 5.200 euro di spese processuali. Nel frattempo sono in corso le procedure del divorzio e potranno esserci altre ‘occasioni’ nelle quali la signora potrà tentare di limare l’assegno.
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