Editoriale – Bussi, il “Disastro legislativo doloso”

bussi1Spiragli per l’azione civile di risarcimento danni. Margini per il ricorso in Appello. La sentenza pronunciata ieri dalla Corte D’Assise di Chieti, non è una pietra tombale sull’enorme mole di lavoro dei PM Mantini e Bellelli sui veleni in Valpescara. E’ indubbiamente un duro colpo all’accusa diretta verso gli uomini Montedison, a carico dei quali non è stata riconosciuta l’intenzionalità dei fatti commessi. Ma che siano stati commessi i fatti (nella fattispecie il disastro ambientale), i giudici togati e popolari di Chieti lo hanno avuto ben chiaro, lo hanno scritto nel dispositivo e lo articoleranno nelle motivazioni, senza leggere le quali ogni argomentazione e ogni mossa successiva non hanno molto senso.

L’attenzione delle stesse parti civili, istituzioni pubbliche e associazioni, più che sulla sorte degli “imputati persone fisiche”, resterà forte -come sempre proclamato- su ciò che hanno sempre richiesto: “E’ la bonifica la vera giustizia”. E sotto questo aspetto c’è da attendere ancora l’esito della decisione del Consiglio di Stato il prossimo 4 gennaio sul ricorso di Montedison.

Ma il senso di amarezza vero, che discende da questa sentenza, così come da quella del caso Eternit, è soprattutto legato all’inadeguatezza della nostra legislazione e del nostro sistema penale, non solo nel fornire risposte in tempi compatibili con la prescrizione, ma nell’essere al passo con i tempi, con la civiltà, con l’Europa e il mondo, sul fronte della disciplina dei reati commessi ai danni dell’ambiente e della salute dei cittadini.

Sulla prescrizione –decisiva anche nella sentenza Bussi- il Governo interverrà, promette Renzi. Ma c’è ancora troppa timidezza sull’urgenza di una riforma dei reati ambientali, puniti in Italia in modo anacronistico e blando, tanto da incoraggiare e rendere conveniente la violazione delle norme, da frustrare chi investiga, e da influire inevitabilmente sulle sentenze. A spese della qualità della nostra vita, e soprattutto della nostra salute, non tutelate da uno Stato primo responsabile di un “disastro legislativo doloso”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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