Spunta una determina dai fascicoli della Regione che non solo ha dell’incredibile, ma che potrebbe aprire nuovi scenari sul ruolo del superdirigente Antonio Sorgi, coinvolto in un’inchiesta della Magistratura per una serie di appalti al Cimitero di Frencavilla. Il Documento, scovato dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi, é una determina direttoriale, la 130 del 2008, che di fatto da il via libera a tutta la programmazione relativa allo sviluppo degli elettrodotti in Abruzzo da parte di Terna. A parte il fatto che basta mettere a confronto questo atto con il documento della Regione Marche sulle aree di esclusione per scoprire che in Abruzzo le uniche aree dove non si possono installare elettrodotti sono quelle imposte da una legge nazionale, vale a dire centri urbani, zone militari, aeroporti, superfici lacustri e aree dove sorgono beni di rilevanza culturale, ma fanno discutere i criteri adottati, anzi il solo criterio adottato, l’insindacabile valutazione monocratica di Sorgi senza coinvolgere – dicono oggi le associazioni ambientaliste ed i comitati – gli enti interessati. In particolare sul contestatissimo elettrodotto Villanova-Gissi emergono perfino dei paradossi incredibili come quelli di Filetto: “In quell’area – ci spiega Maria Paola Di Sebastiano del Comitato No Stoccaggio Gas – si andranno ad incrociare l’elettrodotto ed un impianto di stoccaggio gas senza che i due progetti abbiano mai tenuto conto l’uno dell’altro.” Altro paradosso la realizzazione di un pilone proprio davanti l’ingresso di una nota azienda agricola che lavora esclusivamente in biodinamica. Secondo la stessa  Terna in aree antistanti i piloni non si potrebbe svolgere attività per oltre 4 ore, vale a dire l’azienda agricola dovrebbe in teoria chiudere i battenti: “Si tratta di una delle aziende vanto nel settore agricolo regionale che rischia la chiusura – ci dice ancora la Di Sebastiano – é ovvio che questa determina deve essere al più presto annullata – tuona Augusto De Santis del Forum sull’acqua – perchè si tratta di un vero e proprio sopruso messo in atto da Sorgi a discapito di tutti gli abruzzesi.”