Tra i due litiganti … c’è Bruno Di Paolo che, alcuni vedono vicino all’accordo al ballottaggio con il candidato del centrosinistra, a Chieti, Luigi Febo. Sembra, perché lo stesso Di Paolo non chiude la porta nemmeno a Umberto Di Primio, sindaco uscente e candidato per il centrodestra, ribadendo di non serbare rancori per nessuno. Ma c’è il quarto uomo, Luciano D’Alfonso, che irrompe sulle elezioni teatine e apre, anzi, spalanca un portone, perché, pare, ci sia in ballo la carica di presidente del Consiglio per Di Paolo. Voci, certo, e a proposito di alleanze: “Non tralascio nulla – dice D’Alfonso col suo solito eloquio colorito – mi accorderei anche col fratello di quello che sta in fondo ai burroni pur di fare alleanze che mi consentano di governare perché c’è un tale programma di governo da realizzare che c’è bisogno della quantità dei consensi giusta per riuscire a vincere. Dunque – prosegue il governatore – bisogna diffondere alleanze, primo, con i cittadini, poi che le associazioni, i movimenti, i partiti”. Fa il punto sull’esito negli altri comuni d’Abruzzo: “Con i voti ottenuti dal centrosinistra vinceremmo ogni volta due volte”, e a sorpresa, ma non troppo, auspica anche il voto altrove, nei piani alti della politica nazionale non nominando Renzi direttamente, ma forse con qualche velata frecciatina, mentre i più continuano a chiedersi perché, il Premier non venga in Abruzzo. ” Non vedo l’ora si torni a votare anche altrove, perché la nostra regione dovrà contare di più. Poi, si sa, per me le elezioni sono un ottimo ricostituente”.