Elsa 2: la Regione vuole una commissione d’inchiesta

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Elsa 2Su proposta dell’assessore al Territorio, Mario Mazzocca, la giunta regionale ha approvato il provvedimento relativo alla Valutazione Impatto Ambientale (Via) riferito al progetto “permesso di ricerca – Pozzo esplorativo Elsa 2” che interessa il sito al largo della costa abruzzese, decidendo la costituzione di una Commissione per lo svolgimento di un’inchiesta pubblica capace di valutare le ricadute ambientali sul territorio. Alla luce di questo la Regione ha ritenuto opportuno formulare osservazioni alla Procedura VIA riguardante la perforazione del pozzo esplorativo, anche in ragione della valutazione dei rischi connessi alla realizzazione dell’impianto da cui potrebbe derivare una significativa e irreversibile riduzione delle risorse naturali del territorio in riferimento agli equilibri degli ecosistemi. Nella relazione allegata alla deliberazione, si legge che le attività di perforazione legate al permesso sono effettuate fino ad una profondità di 4.700 metri per il tramite di un pozzo posto a 7 Km circa dalla costa e che le stesse risultano in aperto contrasto con gli indirizzi di sviluppo regionali, nonché in evidente contrasto con la vocazione del territorio. La Regione, infatti, nella propria programmazione socio-economica, per quanto riguarda la fascia costiera, mira da sempre a valorizzare ed implementare lo sviluppo turistico – ricettivo -culturale ed ambientale. In particolare, per quanto riguarda la costa teatina, la Regione ne riconosce l’alto valore naturalistico nonché l’alto grado di integrità e fragilità, tanto da sottoporne estese zone a tutela e conservazione. Contrariamente a questo indirizzo di tutela e di valorizzazione, invece, il Governo centrale attraverso vari decreti ha autorizzato, al largo delle coste abruzzesi, permessi di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi, in cui va ad inserirsi anche il progetto per la perforazione del pozzo esplorativo Elsa. Questa attività di ricerca è ritenuta dal governo regionale in contrasto con gli indirizzi di sviluppo regionali e comunali, nonché in contrasto con la vocazione del territorio e dannose per la salute, per la fauna marina e per l ambiente.

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