Emendamento Acerbo abroga la legge che ha inguaiato De Fanis

acerboIl capogruppo di Prc alla Regione Maurizio Acerbo comunica “con una certa soddisfazione che e’ stata Abrogata la famigerata legge 43 – per intenderci quella dell’inchiesta De Fanis – ieri pomeriggio con un emendamento alla legge comunitaria presentato da Rifondazione Comunista e sottoscritto anche dal presidente della VI commissione Emiliano Di Matteo.
il testo dell’emendamento approvato ricalca fedelmente quello della proposta di legge di riforma che gli uffici avevano predisposto per la giunta Regionale ma che era stato rimandato al mittente l’estate scorsa”. La norma e’ stata approvata all’unanimità e senza obiezioni, purtroppo dopo che l’inchiesta della magistratura ha colpito l’Assessore De Fanis proprio sulla gestione di quei fondi. Acerbo riepiloga la storia:
“In data 14 novembre 2013 nel corso dell’audizione in VI commissione della dirigente Elena Sico che relazionava sulle proposte contenute nella cosiddetta “legge europea” avevo chiesto come mai non avessero approfittato dell’occasione per intervenire sulla legge 43 visto che nella stessa erano previste modifiche ad altre leggi sulla cultura. Nel rispondermi la dott.sa Sico (come si può leggere sul resoconto che allego a pag.8) comunicava di aver predisposto per la Giunta un progetto di legge ma “la Giunta mi ha restituito questo regolamento e questo progetto di legge che non è stato quindi licenziato”. Richiesta la documentazione ho constatato che con lettera di “restituzione” protocollata il 9 luglio 2013 il direttore Walter Gariani comunicava: “Come deciso dalla Giunta Regionale nella seduta del 24 giugno 2013, si restituisce la proposta di deliberazione indicata in oggetto”. La proposta di legge prevedeva l’abolizione della legge regionale 43 del 1973 e una nuova “disciplina per l’organizzazione di eventi e la concessione di contributi” eliminando l’assoluta discrezionalità dei politici che caratterizza la legge vigente e chiarendo che all’organo di direzione politica spetta il compito di formulare criteri e indirizzi. Credo che il Presidente Chiodi e il resto della Giunta Regionale” -prosegue Acerbo-“abbiano il dovere di spiegare perché questa riforma fu gettata nel cestino anche se si evince dalle intercettazioni di De Fanis pubblicate sulla stampa. Tengo a precisare che la discrezionalità nel finanziare gli eventi non implica automaticamente comportamenti penalmente rilevanti come quelli di cui è accusato l’assessore De Fanis (richiesta di spartire il contributo regionale), ma certo la mancata riforma dà l’idea che si volesse mantenere lo spazio per distribuire discrezionalmente le scarse risorse pubbliche disponibili. D’altronde in questi 5 anni nessuna riforma delle leggi sulla cultura e lo spettacolo è stata proposta dalla Giunta e dall’assessore nonostante le molte e costanti sollecitazioni degli operatori e delle associazioni. Se la responsabilità penale è personale, invece per questa scelta credo che vi sia una responsabilità politica di cui la Giunta e la maggioranza devono rispondere ai cittadini. Comunque” -conclude Acerbo- “ora quella vecchia legge non esiste più e i prossimi assessori non correranno il rischio di cadere in tentazione”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.

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