Emigrazione, il lavoro dell’Osservatorio del Cram

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cramDue gruppi di lavoro, uno istituzionale e l’altro economico-promozionale, e due nomine: l’Osservatorio per l’emigrazione del Cram della Regione Abruzzo torna all’operatività e rende noti i nomi dei due incaricati: Antonio Innaurato (Uncem), rappresentante al Consiglio regionale degli abruzzesi nel mondo (Cram), e Goffredo Palmerini (Anfe) coordinatore dei due gruppi di lavoro dell’Osservatorio per l’Emigrazione. L’Osservatorio dovrà impegnarsi nella realizzazione di progetti comunitari per finanziare idee utili allo sviluppo del turismo, della cultura, degli scambia giovanili e di riprendere l’anagrafe degli abruzzesi nel mondo. “L’Osservatorio – ha detto l’assessore regionale Donato Di Matteo – deve diventare lo strumento per realizzare quegli obiettivi economici utili a colmare l’assenza dei fondi al bilancio regionale del settore, in un momento di crisi e spending review in cui andiamo dietro a tappare i buchi della sanità e dei dissesti idrogeologici. Dobbiamo inoltre attivare strumenti per coinvolgere anche gli imprenditori italiani nel mondo per finanziare le iniziative utili al settore”. Giuseppe Mangolini dell’Aitef ha detto che “se il settore Emigrazione di tutte le Regioni continua a non ricevere i fondi necessari è meglio che le deleghe vengano restituite a Roma”, mentre Palmerini ha sottolineato che il settore “deve essere rilanciato, anche perché sono 90mila l’anno gli italiani che hanno ripreso a emigrare all’estero per cercare il lavoro che in Italia non c’è”. Antonio Bini, delegato di Mario Nardicchia dell’Unaie ed ex dirigente della Regione Abruzzo, ha parlato di settore che urge della banca dati completa dell’emigrazione, perché le associazioni riconosciute non sono più da tempo rappresentative del fenomeno, in quanto già le seconde, terze e quarte generazioni non vi si sono mai iscritte. “Le Regioni devono sapere di più sugli emigrati e sugli oriundi. Le patacche di ambasciatori d’Abruzzo nel mondo – ha detto Bini – non servono a niente”. Nell’Ossservatorio ci sono anche due italo-venezuelani: Maria Claudia Lopez del patronato Inca ed Edoardo Leombruni dell’Associazione italo-latinoamericani in Italia (Ali), a significare la notevole emigrazione di ritorno dal Venezuela, colpito da una crisi politica, sociale ed economica che sta facendo fuggire tanti emigrati. “Ma molti imprenditori di origine italiana che vanno via non investono in Italia, bensì negli Stati Uniti o in Spagna, perché l’Italia e l’Abruzzo non fanno nulla per attirare capitali stranieri” hanno detto Lopez e Leombruni all’unisono. All’incontro hanno preso parte i consiglieri regionali eletti nel Cram, Luciano Monticelli (Pd), Lorenzo Berardinetti (Regione facile), e Pietro Smargiassi (M5s). Monticelli, che ha rivelato di avere una moglie venezuelana, sta lavorando a un evento previsto in Abruzzo nel 2017, “a metà fra il raduno degli alpini e l’Expo”, sulla nostra emigrazione. I due gruppi di lavoro sono già operativi: Luciano Lapenna (sindaco di Vasto), che rappresenta l’Anci nell’Osservatorio, ha già delegato per i progetti europei Massimo Luciani, esperto in materia ed ex assessore comunale a Pescara della Giunta di Luciano D’Alfonso, oggi governatore d’Abruzzo. Oltre a Bini, tecnico esperto di turismo ed emigrazione, e Antonio D’Orazio (Cgil), che da poco ha lasciato la presidenza Inps di Chieti. Insomma, nella nuova era targata Donato Di Matteo, l’Osservatorio sembra destinato a essere più importante “economicamente” del Cram, che rimarrà la consulta degli abruzzesi nel mondo ma che al momento è senza fondi, se non quelli per riunirsi, in attesa che arrivino dall’Europa. 

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