Emilio Greco e “La vitalità della scultura”

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EMILIO-GRECO.-La-vitalita-della-sculturaCHIETI – Sarà inaugurata venerdì 29 giugno e rimarrà aperta fino al 29 settembre, la mostra “La vitalità della scultura” di Emilio Greco, allestita a Palazzo de’ Mayo nello Spazio Esposizioni Temporanee in corso Marrucino a Chieti, in occasione del centenario della nascita dell’artista (Catania, 1913 – Roma, 1955).
La mostra, promossa dalla Fondazione Carichieti, gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito dal martedì alla domenica dalle 19 alle 23 e dal 1° settembre dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
Curata da Gabriele Simongini e incentrata sul tema del corpo nell’opera di Greco, la mostra presenterà sedici sculture fra bronzi, terrecotte, gessi e cementi, oltre ad un pregevole gruppo di 26 disegni di soggetto sportivo. Le opere provengono dagli Archivi Greco di Roma, dal Museo Emilio Greco di Orvieto e da collezioni private.
Greco è stato senza dubbio uno dei maggiori scultori italiani del secondo ‘900, come ha sancito anche il Gran premio per la scultura alla Biennale veneziana del 1956. La sua fama è internazionale e le sue opere sono, tra l’altro, conservate nei più prestigiosi musei di tutto il mondo, dalla Tate Gallery di Londra all’Ermitage di San Pietroburgo, dal Museo Puskin di Mosca all’Open-Air Museum di Hakone, dai Musei Vaticani alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, solo per citarne alcuni. Fra i suoi lavori più celebri basta ricordare le Porte della Cattedrale di Orvieto, il monumento a Papa Giovanni XXIII in San Pietro, il monumento a Pinocchio di Collodi.
Nel contesto di una ricerca essenzialmente figurativa, Greco ha però saputo rinnovare costantemente la forma plastica per raggiungere una pienezza e totalità di vita (evidente ad esempio nelle sensuali figure femminili) che costituisce forse la sua qualità essenziale. Il grande scultore catanese ha così conquistato una cifra totalmente personale muovendosi liberamente ed originalmente fra un ampio panorama di riferimenti: la scultura etrusca, la ritrattistica romana, il manierismo (il Giambologna, ad esempio), il barocco, le ricerche di Arturo Martini, Marino Marini, ma anche di Moore e Pevsner. Dall’opera scultorea di Greco promanano una profonda carica di umanità, una misura classica e una dolce sensualità, nonché una vena malinconica, che rivelano un’attitudine lirica confermata anche dalla sua vocazione di poeta, sia pur umile ed appartato a cospetto della sua attività maggiore.
Il catalogo, edito da Allemandi, conterrà le riproduzioni delle opere esposte a Chieti, i saggi di Gabriele Simongini ed Elisabetta Cristallini ed un ricordo di Antonella Greco (figlia dell’artista), oltre ad una sezione relativa alla mostra di Orvieto incentrata sull’arte sacra del Maestro e curata da Alessandra Cannistrà (curatore del Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto) con un saggio di Francesco Buranelli.
Durante la mostra sarà proiettato il documentario realizzato da Franco Simongini per la Rai tra il 1976 e il 1977 e dedicato ad Emilio Greco, nell’ambito della serie “Artisti d’oggi”.

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