Enogastronomia: torna l’Appennino Festival

Campo Imperatore Gran Sasso Filippo Crudele

Appennino Festival 2015Torna l’Appennino Festival nel weekend dal 15 al 17 maggio. Il tradizionale appuntamento con le tipicità e le eccellenze enogastronomiche nell’area Gal Village si svolgerà nel Parco dell’Istituto Agrario “I. Rozzi” di Piano d’Accio. L’ evento è promosso dal Gal Leader Teramano per valorizzare i prodotti tipici del territorio e le eccellenze a “km0”. Un ricco programma animerà la manifestazione all’insegna dell’agroalimentare di qualità con convegni, laboratori didattici alla scoperta dell’olio e delle erbe mangerecce, esposizione e commercializzazione di prodotti totalmente locali. La tre giorni si aprirà  con la presentazione da parte dell’assessore regionale Dino Pepe, del nuovo PSR della regione Abruzzo. Il Gal Village, che ospiterà le varie aree espositive con la presenza di oltre 40 aziende produttrici di olio, vino, formaggi, birre artigianali, carne marchigiana, salumi e miele. In ogni area, esperti del settore inviteranno i visitatori a degustazioni guidate, per far apprezzare e riconoscere la qualità di ogni prodotto. Un’area particolare è stata allestita per i bambini delle scuole elementari, che potranno divertirsi e giocare imparando a degustare i prodotti della tradizione gastronomica locale. Saranno 500 i bambini che parteciperanno agli eventi. Due i momenti convegnistici: venerdì 15 maggio alle 10, nell’area centrale del Village, sarà presentato il nuovo Piano di Sviluppo Rurale dall’Assessore regionale al ramo Pepe, e dai tecnici dell’Assessorato. Sabato mattina, sempre alle 10, sarà la volta del convegno dal titolo Xylella fastidiosa e le altre avversità emergenti nell’agricoltura italiana, nel quale si discuterà di un problema che sta paralizzando e compromettendo l’economica agricola del Salento, i cui olivi sono infestati da questo parassita proveniente dal Sud America. Nel Village ci sarà, inoltre, l’occasione di degustare le prelibatezza dello street food abruzzese, preparato dai giovani studenti dell’Istituto Di Poppa. Da segnalare anche la “Grande Mostra dei Vini Abruzzesi”, che diventerà esposizione permanente all’interno dell’Istituto, con oltre 250 etichette delle più prestigiose aziende vitivinicole della regione. “Quest’anno – spiega il presidente del Gal, Carlo Matone – rispetto alle precedenti edizioni, abbiamo voluto organizzare un evento più completo e articolato, che si propone di mettere in evidenza un pezzo del made in Italy e di promuoverlo non solo sotto il profilo enogastronomico, ma di conoscenza in senso ampio del territorio. Un racconto dell’Appennino teramano nella sua complessità di storie e tradizioni, per contribuire ad aumentare la conoscenza delle produzioni tipiche locali e la consapevolezza dei consumatori”. Il mondo agricolo è naturalmente il filo conduttore del Festival, con l’obiettivo di avvicinare il produttore al consumatore e incentivare la cosiddetta “filiera corta”. “Il comparto – prosegue Matone – ha bisogno di competenze e professionalità: da qui la stretta sinergia con l’Istituto “Di Poppa-Rozzi”. Basti pensare che, con un fatturato di circa 250 miliardi l’anno, il settore agrario può rappresentare una vera occasione di rilancio economico e di opportunità di nuova occupazione per i giovani”. Fondamentale l’apporto alla kermesse dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Di Poppa-Rozzi”, con gli studenti che collaboreranno ai vari stand, all’accoglienza dei visitatori, all’organizzazione delle visite guidate e dei laboratori. “Il nostro Istituto – spiega la dirigente Caterina Provvisiero – riveste un ruolo di assoluta centralità in un territorio, quale è quello della provincia teramana, naturalmente vocato all’agricoltura e al turismo. Questo spiega anche la stretta connessione fra l’Agrario e l’Alberghiero, con gli studenti attivamente coinvolti nell’organizzazione e nello svolgimento del Festival. Il Di Poppa curerà anche l’allestimento di un punto di ristoro, in entrambe le giornate, con somministrazione di piatti tipici della nostra tradizione e dello street food”.
scritto da Federico Di Luigi

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